Arezzo, gruppi di opposizione compatti sul caro energia: “Servono comunità energetiche” Ar24Tv

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Ha esordito Francesco Zagami del Movimento 5 Stelle che ha ribadito “come l’obiettivo prioritario per la città sia il risparmio. E come conseguirlo? Tramite le comunità energetiche. Si tratta di realtà composite, a cui possono partecipare soggetti pubblici e privati che insieme s’impegnano a realizzare impianti energetici fotovoltaici e sostenibili. Ci sono dei bandi europei, a cui questa amministrazione non sembra particolarmente interessata, che permetterebbero di coprire dal 60 al 90% dei costi di realizzazione. C’è sul tavolo una proposta che condividiamo: la creazione di una comunità energetica in una zona adiacente al centro storico e comprendente la Casa dell’energia, il parcheggio Baldaccio, il liceo scientifico e l’edificio che ospita la polizia stradale. Si potrebbero determinare, per queste strutture, riduzioni in bolletta anche del 70%. Ricordo che a novembre il parcheggio Baldaccio ha speso, di utenza elettrica, 20.000 euro. Questo non può rimanere il trend”.
“Il centrosinistra e il Movimento 5 Stelle – ha aggiunto Francesco Romizi di Arezzo 2020 – hanno trovato un terreno di lavoro condiviso sulla transizione energetica ed essere di stimolo per l’amministrazione comunale. È un punto politico importante. Molti Comuni stanno promuovendo le comunità energetiche, la Regione sta spingendo in questa direzione, l’iter degli impianti fotovoltaici è stato velocizzato con un decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri della scorsa settimana, adesso aspettiamo che Arezzo batta un colpo”.
“La metamorfosi green di questa amministrazione – hanno rilevato Donato Caporali e Filippo Gallo del Pd – è essenzialmente di convenienza. L’energia rinnovabile dovrebbe essere concepita in ogni progetto di opera pubblica e il Comune essere il regista di una grande trasformazione che renda il territorio attrattivo grazie al minore costo dell’energia. È un passaggio che vale la pena percorrere e sul quale possono contribuire aziende come Coingas ed Estra. E perché non pensare al triangolo della cave come a una zona in cui sperimentare un progetto di conversione energetica?”.

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