Arezzo, polemica sulla presentazione del libro di Francesca Totolo organizzata da CasaPound
La presentazione del libro “Le vite delle donne contano” di Francesca Totolo, organizzata ad Arezzo da CasaPound, ha suscitato aspre polemiche e indignazione, in particolare da parte dell’ANPI Arezzo e del consigliere comunale Francesco Romizi (Arezzo 2020). L’evento, svoltosi il 25 ottobre nella Sala Rosa del Palazzo Comunale, ha visto l’intervento della Totolo, esperta in immigrazione e geopolitica e autrice nota per le sue posizioni controverse e per le collaborazioni con testate come il Primato Nazionale. La sua presenza e l’organizzazione dell’evento hanno sollevato numerosi interrogativi sull’utilizzo di spazi pubblici per iniziative legate a movimenti neofascisti.
Il contesto e le implicazioni
L’iniziativa ha riacceso il dibattito sull’uso degli spazi pubblici da parte di associazioni legate all’estrema destra e sui limiti della collaborazione tra istituzioni locali e movimenti considerati neofascisti. La vicenda si inserisce in un contesto più ampio di tensioni politiche nella città di Arezzo, che negli ultimi tempi è diventata terreno di discussione per eventi e iniziative che richiamano simboli e valori fascisti, come la recente vicenda dell’anello di Vannacci.
L’interrogazione annunciata da Romizi in Consiglio comunale potrebbe portare a chiarimenti sull’effettivo ruolo del gruppo consiliare della Lega nell’organizzazione dell’evento e sulla concessione della sala comunale. Intanto, l’ANPI e le forze democratiche locali continuano a sollecitare un dibattito sull’opportunità di ospitare manifestazioni simili in strutture pubbliche, invitando la città a respingere simboli e valori che richiamano all’intolleranza e al neofascismo.
La posizione dell’ANPI Arezzo
L’ANPI Arezzo, per voce del presidente Roberto Del Gamba, ha espresso profonda indignazione per l’evento, sottolineando come Casa Pound e movimenti affini abbiano avuto accesso a una sala comunale per promuovere, a loro avviso, ideologie antidemocratiche. In un comunicato, l’ANPI ha evidenziato il disappunto rispetto alla presenza di Francesca Totolo, descritta come “attivissima in rete sulla diffusione di bufale, disinformazione e propaganda sovranista”. Il comunicato critica duramente il Comune di Arezzo per aver concesso lo spazio pubblico, denunciando una crescente accoglienza verso associazioni neofasciste nella città. “Ogni volta che le cronache si occupano di loro per eventi criminosi o violenti… si invoca il loro scioglimento… Ad Arezzo, invece, queste associazioni non solo non sono isolate, ma sono riferimenti politici e organizzano eventi in collaborazione con i partiti rappresentati in consiglio comunale,” ha dichiarato l’ANPI. Il comunicato si conclude con un appello alle forze democratiche locali affinché episodi simili non si ripetano, chiedendo di tenere fuori “odio razziale, pregiudizio, omofobia, xenofobia, antisemitismo e neofascismo” dai luoghi pubblici della città.
La dichiarazione di Francesco Romizi (Arezzo 2020)
Francesco Romizi, capogruppo di Arezzo 2020 in Consiglio comunale, ha espresso dure critiche verso la gestione dell’evento, sostenendo che la Sala Rosa è stata concessa gratuitamente a Casa Pound tramite un escamotage, con il supporto del gruppo consiliare della Lega. Romizi ha spiegato che, per regolamento, la gratuità della Sala Giostra del Saracino è riservata ai gruppi consiliari che organizzano eventi ufficiali, mentre le altre associazioni dovrebbero pagare per l’utilizzo delle strutture comunali. “Grazie allo stratagemma di un gruppo consiliare: la Lega… chiederò quindi con un’interrogazione in Consiglio Comunale se le cose siano andate così come sospetto e, se avrò conferma, denuncerò pubblicamente questo squallido escamotage,” ha dichiarato Romizi.