Bennati sindaco, centro destra esulta. Chiassai: “Uniti si vince”. Macrì: “Ormai ex provincia rossa”

“Faccio i miei complimenti a tutti i candidati e gli eletti nei Comuni di Monte San Savino e di Montemignaio impegnati nelle elezioni amministrative. Ringrazio Alfredo Caruso per la disponibilità e l’attaccamento alla comunità di Montemignaio. Mi congratulo in particolare  con Gianni Bennati, eletto neo Sindaco di Monte S. Savino che con la sua lista civica “52048 Rinasci”, appoggiata dal centro destra unito, batte il centro sinistra confermando l’importanza di essere interlocutori reali e credibili delle esigenze dei cittadini e del territorio. Ancora un altro risultato storico per la provincia che continua a scegliere e a premiare chi è stato capace di offrire proposte e programmi che diano una valida opportunità di sviluppo e di ripartenza alle nostre comunità. Auguro al neo Sindaco, al suo gruppo e a tutti gli eletti, un buon lavoro di cui conosco benissimo l’impegno e il sacrificio mettendomi a loro completa disposizione per collaborare a migliorare i nostri territori. Un dato è certo: dal 2015 in poi, il centrodestra è cresciuto in provincia di Arezzo grazie al buon governo che è riuscito ad attrarre partecipazione e consenso che vanno ben oltre l’appartenenza politica perché finalizzati a seguire volontà e capacità amministrative concrete. È altrettanto chiaro e importante  che il centrodestra vince nei territori se rimane unito”.

“Monte San Savino ha vinto! Il centro destra vince e il centro sinistra scompare dai radar istituzionali Monte San Savino al centro destra. Una buona notizia. In primo luogo per i cittadini di questo Comune che potranno finalmente avere un governo locale all’altezza delle sfide che la crisi ha creato in questi anni. In secondo luogo per il nuovo Sindaco, Gianni Bennati, che raccoglie i frutti del suo impegno e dei suoi progetti. In terzo luogo per l’intero centro destra che con pazienza e determinazione sta cambiando radicalmente la geografia politica della provincia di Arezzo. Adesso ci saranno le naturali polemiche sui 12 voti di differenza, sulla sconfitta per “un pelo” e via di seguito. In realtà un elemento politico di valenza strategica si sta affermando: il centro sinistra sta scomparendo dai radar istituzionali. Prima Arezzo, poi i comuni maggiori della provincia come Montevarchi Bibbiena Cortona e San Sepolcro con l’eccezione che conferma la regola e cioè San Giovanni, poi i comuni piccoli e medi. Chi interpreta la politica non come un risiko per la conquista dei territori ma come la produttiva dialettica tra poli diversi, non può non essere preoccupato dal declino che sembra inarrestabile del centro sinistra aretino. Il suo distacco dall’elettorato e quindi dai cittadini è sempre più grave e marcato. La sua classe dirigente sembra rifiutare qualsiasi riflessione che determini sia una svolta politica che l’affermazione di una nuova leadership. Ci diranno che sono problemi loro e che noi ci dobbiamo fare gli affari nostri. In parte è vero, in parte no. Chi ha buona memoria ricorda che fino al 1999 questa era una provincia “rossa”. I “monocolori” non fanno bene alla democrazia. Dopo la parentesi Fanfani, il centro destra è tornato a recuperare e a migliorare le sue posizioni. In una visione strategica possiamo forse dire che il centro destra ha creato le condizioni perché ci fosse una nuova classe dirigente al suo interno ma anche all’esterno del proprio perimetro e al servizio delle comunità locali. Il centro sinistra non ha fatto altrettanto. E questa non è una bella notizia. Per nessuno”.