Bonaccini ad Arezzo lancia la corsa alla segreteria del Pd: “Rigenerarsi e ripartire”. E Giani benedice Ar24Tv

Affiancato da  alcuni dei componenti il comitato elettorale locale, tra cui la consigliera regionale Lucia De Robertis e il sindaco di Terranuova Bracciolini, Sergio Chienni, Bonaccini in Piazza Sant’Agostino ad Arezzo ha promesso:

Se divento segretario non ci sarà bisogno di cinque mesi per un congresso. Siamo anche gli unici a far partecipare tanta gente per scegliere chi ci deve guidare, al contrario di altri partiti. Temo l’irrilevanza del Pd, dobbiamo riscoprire la vocazione maggioritaria, facendo alleanze da una posizione di forza. I candidati devono passare dalle primarie, voglio un Pd popolare. Qui ad Arezzo ho presentato il mio libro (“Il Paese che vogliamo” è stato presentato ad Arezzo giovedì 8 settembre 2022, ndr) ed in quell’occasione dissi che avrei voluto davanti a quel bar (indica un locale di fronte, ndr) i dirigenti del partito a dare risposte alla gente”.

Quale rapporto intende instaurare con l’attuale maggioranza di Governo?

“Se divento segretario il primo incontro lo chiederò a Giorgia Meloni, sarò un avversario collaborativo, non un nemico, sarò critico con proposte, se troviamo un accordo per collaborare su certi temi, collaboreremo nell’interesse degli italiani“.

Su caro benzina, migranti e flat tax arrivano le stoccate:

“Il Governo deve rispondere agli automobilisti sul caro benzina, abbiamo i prezzi più alti d’Europa. Meloni ha fatto degli spot promettendo di togliere le accise e ha fatto l’esatto contrario. L’ultimo dell’anno al porto di Ravenna abbiamo accolto oltre 130 disperati su richiesta del Ministro Piantedosi, la solidarietà è un dovere. Noi accoglieremo tutti, ma voglio vedere un piano su come pensano di redistribuire i migranti che arrivano, non vanno solo indirizzati ai Comuni con amministrazioni di sinistra. Ho apprezzato che Meloni sia andata in Europa a chiedere solidarietà, peccato che negli anni scorsi lei e Salvini dicessero “porti chiusi, prima gli italiani” e la risposta della destra svedese e ungherese è stata “prima gli svedesi e prima gli ungheresi”, a dimostrazione che chi semina vento alla lunga raccoglie solo tempesta. Hanno messo la flat tax e stanno premiando quelli che arrivano fino a 85 mila euro di reddito all’anno, che non sono ricchi, ma stanno meglio di quelli che non hanno niente e non gli è stato dato nulla”.

Bonaccini disegna le strategie del “suo” Pd:

“Discuteremo sul merito delle cose, sui contenuti, il Pd deve parlare meno degli altri e più di se stesso, perché se parli troppo degli altri vuol dire che hai poco da dire di te. Ho fiducia”.

Presenti all’incontro sindaci, dirigenti e amministratori Pd del territorio, oltre all’omologo toscano Eugenio Giani:

“Il Pd ha un sistema di valori che lo rende il partito più popolare, manca una leadership che porti avanti questo patrimonio di valori e programmi. Bonaccini è la persona giusta”.

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