Cattivi odori, protesta durante il Consiglio comunale aperto. 16 interventi dei cittadini – Foto

Magliette con la frase “Le chiacchiere stanno a zero, il puzzo ancora no“, striscioni con su scritto “Zero Spreco… ma zero puzzo quando?“. E ancora: “La salute è un diritto. Stop puzzo“. Sono gli slogan di alcuni residenti di San Zeno, Le Poggiola, Ponte a Chiani, Ruscello, Battifolle, Olmo, che da tempo rilevano cattivi odori. Un problema che l’amministrazione comunale ha promesso di risolvere, partendo dall’incarico a una ditta specializzata di eseguire uno studio olfattometrico del tipo “odour field inspection” finalizzato all’individuazione di tutte le possibili fonti di emissione di cattivi odori. “Il problema dei cattivi odori che insistono in alcune aree limitrofe alla città è sotto l’attenzione costante dell’Amministrazione. Per capire le cause di un fenomeno comunque molto complesso, verrà affidata ad uno studio specializzato l’indagine per l’individuazione delle cause certe delle manifestazioni odorigene per poterne poi trovare la migliore soluzione al fine di ridurre al minimo il disagio dei cittadini residenti in quelle zone”, ha dichiarato l’assessore Marco Sacchetti. Procedura che non convince le forze di opposizione, che hanno richiesto il consiglio comunale aperto per discutere della questione.

Sono stati 16 i cittadini che hanno preso la parola in aula consiliare per esporre il problema dei cattivi odori diffusi che stanno interessando il perimetro del territorio comprendente le frazioni di Chiani, San Giuliano, Ruscello, Poggiola, Battifolle, Olmo, San Zeno.

I temi toccati negli interventi sono stati la durata oramai pluriennale del fenomeno senza che venga posto rimedio; la difficoltà di convivere a finestre chiuse con le ricorrenti temperature estive molto calde; le continue segnalazioni senza esito che i cittadini hanno fatto nel corso dei mesi; gli eventi organizzati al termovalorizzatore di Aisa impianti che indorano la pillola e distolgono l’attenzione dal vero problema dei cattivi odori che proseguono di notte e penetrano nelle stanze perfino con gli infissi chiusi; il timore che tutto ciò abbia effetti nocivi per i prodotti degli orti, l’acqua dei pozzi e la salute umana, dalla lacrimazione degli occhi all’irritazione delle vie respiratorie; il quadro poco chiaro che emerge sull’origine dei cattivi odori, dai risultati dei controlli, sulle quantità di rifiuti conferiti e dalle dichiarazioni contraddittorie dell’amministrazione comunale; il deprezzamento sul mercato immobiliare degli appartamenti e delle case che si trovano nelle zone coinvolte; la forzata reclusione di adulti e minori, con conseguenze fisiche e psicologiche, nelle rispettive abitazioni per la difficoltà a stare all’aperto respirando un’aria insopportabile; il rischio ulteriore d’impatto ambientale e paesaggistico che deriverà dalla realizzazione delle due preannunciate bretelle stradali di collegamento con la E78; il paventato raddoppio del termovalorizzatore destinato ad allargare all’intero Comune le attuali criticità.

I capigruppo consiliari intervenuti sono stati Michele Menchetti, Marco Donati, Francesco Romizi, Donato Caporali.

Per Michele Menchetti “l’odierno Consiglio Comunale doveva essere convocato prima di settembre, almeno in piena estate. La richiesta delle opposizioni, d’altronde, risale a luglio. All’assemblea dei cittadini convocata a Chiani sono rimasto colpito dall’assenza del sindaco e della politica. Vi consiglio di vigilare sulle parole rassicuranti che oggi verranno pronunciate, tipo filtri miracolosi e gestione efficiente dell’umido. Per non parlare dello studio olfattometrico annunciato: chissà quando produrrà risultati”.

Per Marco Donati “nonostante la situazione difficile raccontata con grande compostezza dai cittadini, questo Consiglio Comunale torna finalmente ad animarsi. L’idea di ritenere il rifiuto una risorsa è sempre stata portata avanti da questa amministrazione. Quello che però abbiamo raccolto stasera è il fallimento di questa strategia. C’è stato un periodo in cui i cittadini ci hanno chiesto di non cavalcare la questione perché contavano di essere ascoltati dopo di che, esperito inutilmente questo tentativo, ci hanno convolto e abbiamo cominciato a segnalare il problema in Consiglio Comunale con alcune interrogazioni specifiche. Quello che non riesco a spiegarmi è perché la giunta si sia nascosta in questi anni. Io invece intendo parlare di politica: la senatrice Simona Petrucci, eletta nel 2022 dopo la sua esperienza amministrativa a Grosseto, è venuta a dirci che il termovalorizzatore è un’eccellenza italiana e che lei avrebbe rappresentato questo territorio. Quanti sono i problemi risolti? Dobbiamo prendere atto del fallimento della politica sui rifiuti e dello scollamento tra cittadini e istituzioni. Chiedo chiarezza sia sui 60.000 euro spesi per lo studio olfattometrico sia sui concerti organizzati al termovalorizzatore che mostrano come si lavori più sull’immagine che sui contenuti”.

Per Francesco Romizi “è curioso come il sindaco abbia convocato prima del Consiglio Comunale una conferenza stampa per ‘lesa maestà’ a seguito di un esposto alla procura contro ignoti. Dov’è il problema? Si tratta di un procedimento legittimo e normale. La salute viene prima dei soldi e a costo di generare un ammanco ad Aisa si deve risolvere il problema e arginare un disagio. Specialmente nel 2023 con le tecnologie e le risorse a disposizione”.

Donato Caporali: “sono anni che i cittadini stanno male. Questo è il tema: una qualità della vita rovinata. La mia prima interrogazione è del settembre 2022, la questione era dunque nota da tempo. Il compito di un’amministrazione dovrebbe essere: garantire una vita migliore e non peggiore. La logica del palazzo chiuso in se stesso è una strategia antiquata e inevitabilmente le conseguenze di decisioni non condivise ricadono sulla popolazione. Quali investimenti sono stati fatti? Abbiamo una quota d’imposta cosiddetta di ‘disagio ambientale’ che dovrebbe essere destinata a chi soffre della presenza di un impianto vicino alle abitazioni e non per calmierare orizzontalmente la Tari. Non si fa un controllo o uno studio una tantum per vedere come va nel 2023 ma occorre un piano di lungo periodo che eviti fra due anni di ricominciare da capo”.

A conclusione del dibattito ha parlato il sindaco Alessandro Ghinelli

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