Cinque stelle aretini: “Investire sulla cultura è fuori moda?”

I tempi sono proprio cambiati, i “mecenati” di una volta non ci sono più, sembrano passati migliaia di anni  quando la “defunta” Banca Popolare dell’Etruria e del Lazio finanziava il restauro della più importante opera di Piero della Francesca ossia “La Leggenda della Vera Croce” nella Basilica di San Francesco ad Arezzo. Opera che i critici d’arte hanno giustamente definito il Colosseo di Arezzo, la Basilica di San Marco aretina.

Da quanto appreso dagli organi di stampa, nonostante la Regione Toscana ne abbia bocciato il finanziamento, il progetto per l’ex scalo merci della stazione di Arezzo, che prevederebbe la creazione di una public library e di uffici commerciali, va avanti.

Questo per (de)merito della fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, pronta a investire 18 milioni di euro, per poi donare il tutto al Comune di Arezzo.
Se la cifra verrà confermata, sarà chiaro a tutti quanti progetti avrebbero potuto finalmente vedere la luce, ad esempio il recupero dell’area archeologica etrusca di Castelsecco (che avrebbe le carte in regola per diventare Patrimonio Unesco) e gli scavi archeologici al Parco del Pionta.

È evidente come l’attuale amministrazione in questi ultimi tre anni si sia dimostrata sorda ad ogni proposta avanzata da coloro che non fanno parte della maggioranza, confermando ancora una volta la loro insofferenza verso il confronto e l’ascolto delle istanze dei cittadini.

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