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mercoledì | 09-04-2025

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Città del Natale: scontro tv a distanza fra Pasquale Macrì e l’assessore Comanducci

Arezzo è una città che deve avere un turismo diverso. Non lo dico io, lo dice la natura stessa della città e me lo dicono i commercianti che non hanno bisogno dei saccopelisti, quelli che vengono, sporcano la città e vanno via“. Lo ha detto Pasquale Macrì, ex assessore alla cultura del Comune di Arezzo, in polemica con l’assessore al turismo Marcello Comanducci sulle attrazioni dedicate al Natale e allestite nella parte alta del centro storico.

La prima cosa che abolirei è questa definizione: ‘Arezzo città di…’“, attacca Macrì, “l’altra volta i pizzaioli di Arezzo hanno fatto una bellissima manifestazione in piazza Sant’Agostino e sul giornale più letto della nostra città c’era scritto ‘Arezzo città della pizza’. Poi hanno fatto il gelato, ‘Arezzo città del gelato’. Io aspetto soltanto, essendo calabrese, che portino delle bancarelle con la ‘nduja per dire che anche Arezzo è città della ‘nduja e del peperoncino. Questo modo di approcciarsi è un modo di autoreferenzialità che nuoce fortemente allo sviluppo della città. Se ad Arezzo mettiamo un albero di Natale, non diventa la città degli alberi di Natale. Semmai Arezzo è la città che non ha bagni pubblici, che non ha parcheggi, è l’unica città che ha il centro storico percorso da macchine e camion a tutte le ore“.

La stampa dovrebbe cominciare a scrivere articoli sui difetti della città“, continua l’ex assessore, “ora portiamo una ruota che è un elemento di una giostra e diciamo che Arezzo è la città del Natale. Bolzano, Assisi possono esserlo. Perché Arezzo deve essere la città del Natale quando chi gira per tutte le città del Centro Italia trova le stesse cose tirolesi che mettono in piazza. E anche quelle, la sicurezza. Speriamo che il nuovo procuratore vada a verificare anche la sicurezza di quelle strutture perché a Milano le hanno chiuse. Quest’anno non hanno messo la giostra perché non c’era la sicurezza, allora l’anno scorso tutti i cittadini che hanno pagato un biglietto salato per fare un giro su quel lunapark erano sicuri oppure abbiamo messo a rischio per queste ‘innumerevoli entrate turistiche’ da Flixbus?“.

Pasquale Macrì non ha idea neanche di che parla“. Comincia così la replica di Marcello Comanducci, ospite di Arezzo TV. “La ruota panoramica? Figurati se non è tornata per motivi di sicurezza. Chiunque c’è stato era più che sicuro. C’è stata un’indagine a livello nazionale che riguardava semplicemente le omologazioni che sono state fatte di migliaia di attività di spettacolo viaggiante ma non c’entra assolutamente niente. Comunque in generale io credo che ognuno abbia le sue opinioni e vanno tutte rispettate. Però sinceramente Pasquale Macrì è stato probabilmente un ottimo assessore alla cultura ma un pessimo assessore al turismo perché negli anni dove c’era lui a gestire questa città il turismo era completamente scomparso. Basta vederlo dalle statistiche Istat o chiedere a qualsiasi struttura ricettiva“.

Negli ultimi 4 anni Arezzo è cresciuta tantissimo“, conclude l’assessore in carica, “non soltanto come presenze turistiche ma anche come strutture ricettive che credono in questa nuova ondata. Anche perché ci stiamo attaccando con le unghie e con i denti al turismo proprio perché abbiamo perso tutto il resto delle nostre peculiarità, di attività produttive in generale. Con il turismo ci dobbiamo vivere nei prossimi anni. Poi ognuno lo potrà vedere in varie tipologie di turismo, ma sinceramente prendere lezioni da lui…“.

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