Comune di Arezzo, approvato in consiglio comunale il rendiconto del 2022

“Le entrate correnti corrispondono a 68 milioni di euro, in linea con gli anni precedenti, i trasferimenti correnti toccano i 9 milioni e mezzo circa, meno 6 milioni rispetto al 2020 e 2021, ovviamente perché è venuta meno la contribuzione Covid. Tra questi trasferimenti, il più significativo è costituito dalla coda della pandemia, ovvero il contributo legato al caro energia che tocca quota 1.357.000 euro. Tra le entrate in conto capitale del 2022 vanno iscritte quelle derivanti dal Pnrr mentre cito gli oltre 2 milioni di euro che entrano nelle casse comunali come dividendo prodotto dalla cessione da parte di Aisa della sua partecipazione in Sei Toscana. E ancora, in merito ai dividendi, quello di Coingas torna a superare il milione e 300.000 euro.

Tra le entrate tributarie, l’Imu è passata da 30 a 28 milioni, l’addizionale Irpef da 7 milioni e 300.000 euro a 6 milioni e 600.000, un indicatore molto attendibile, quest’ultimo, della crisi legata all’evento pandemico. I costi del riscaldamento nel 2022 hanno raggiunto i 2.150.000 euro, quelli dell’elettricità il milione e 816.000 euro. A queste due cifre, aggiungiamo il costo del servizio di pubblica illuminazione e arriviamo a oltre 6 milioni di euro: rispetto al 2019 la cifra è salita di 2 milioni e mezzo di euro. Le quote di avanzo libero e vincolato ci hanno permesso di coprirla: la strategia di mantenere un tale tipo di riserva è una scelta giusta che ci permette di fare fronte a eventi e uscite non prevedibili.

Tra le entrate extratributarie, cito 7.200.000 euro per vendite di beni e servizi, una cifra che aumenta rispetto agli scorsi anni perché sono venute meno riduzioni e sconti introdotte in epoca Covid, le sanzioni al codice della strada passano da 5 a 8 milioni, in virtù soprattutto della riattivazione degli autovelox in viale Don Minzoni e nel raccordo. Rispetto a quanto accerta, il Comune incassa il 30%.

L’indebitamento attuale è di 25 milioni di euro che per un Comune della consistenza patrimoniale e finanziaria come il nostro è assolutamente sostenibile. Gli 83 milioni di spese correnti possono essere letti come investimenti per i cittadini, parliamo infatti di una cifra consistente che certifica l’impegno di questa amministrazione a immettere risorse nel territorio. D’altronde se leggiamo le principali voci di spesa, al netto di quelle legate al trasporto pubblico e all’acquisto di beni e servizi, che risentono ovviamente dell’incremento dei costi energetici, risulta che a beneficarne sono i settori dello sport, del sociale, dell’istruzione e del diritto allo studio, gli investimenti su mobilità e strade. I residui attivi toccano i 71 i milioni di euro e 14 milioni si riferiscono alla Tari. Quella non pagata nel 2022 corrisponde a 4.300.000 euro, con una morosità praticamente raddoppiata rispetto all’anno precedente. Un aspetto che ci spinge, in virtù del meccanismo che presiede la tariffa, in cui il Comune svolge un ruolo di esattore, costretto a ribaltare sul gestore comunque una cifra predeterminata, a maturare alcune preoccupazioni. L’88% di questi 71 milioni è comunque coperto dal fondo debiti di dubbia esigibilità, a conferma di una gestione molto attenta.
Il fondo di solidarietà comunale è invece pari a 12.000.000 di euro, una voce che ci permette di fare una riflessione: i Comuni, per quanto enti dotati di autonomia finanziaria, sono come dei dipendenti che vivono di reddito fisso. La loro struttura economico-finanziaria e la stessa natura del fondo di solidarietà, si basano sulla storicizzazione della spesa, a prescindere da come si muove l’economia nazionale e perfino quella del territorio. Se questo è il terreno con cui dobbiamo fare i conti, la prudenza, oltre che elemento ontologico, è un atteggiamento che non è mai abbastanza”.

Nel corso del dibattito, mentre il consigliere comunale Luciano Ralli ha evidenziato come “i 9 milioni di avanzo libero tenuti fermi rappresentano una scelta politica che va nella direzione opposta a quella dell’investimento”, il consigliere comunale Marco Donati ha voluto rimarcare “come tutta una serie di scelte positive siano sempre in contropiede e non aggrediscano le necessità: ad esempio, avete reagito al caro energia ma perché non avete investito, precedentemente, nell’efficienza energetica degli immobili pubblici? E ancora: le multe aumentano ma questo sta comportando l’incremento della sicurezza nelle strade? Intanto non vengono pagate e può essere un segnale di crescente mancato rispetto delle regole”.
Per entrambi, “i conti saranno pure in ordine, secondo una filosofia di prudenza, ma senz’anima o linee di indirizzo”.
Per la maggioranza, Paolo Bertini ha rimarcato “come l’oculatezza permetta al Comune di Arezzo di uscire dalla tempesta di questi anni reggendosi su solide fondamenta” mentre Egiziano Andreani ha sottolineato gli investimenti su sociale e giovani, “a dimostrazione che il recente Consiglio Comunale aperto con questa amministrazione non è lettera morta”. La delibera ha ottenuto 20 voti favorevoli e 7 contrari.

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