Contrasto al Covid, Berneschi e Belluci: “Scuole e aziende riaperte ad Arezzo, si può fare”
“Il ritorno alla normalità, se pur con le cautele del caso e in pieno rispetto delle norme igieniche non deve fare paura“, commentano sia Belluci, medico esperto in Medicina del Lavoro, che Berneschi, che lavora come consulente nelle aziende aretine ed è presidente dell’Accademia Karate Arezzo che ha appena riaperto i battenti.
“I numeri parlano chiaro e fotografano una situazione attuale molto promettente per affrontare l’autunno in piena sicurezza (anti-COVID) ad Arezzo e provincia. La situazione registrata in Arezzo fino al 31 luglio è stata la seguente:
– zero decessi;
– dipendenti o lavoratori presso Rsa: 68 contagiati;
– dipendenti o lavoratori ospedalieri: 62 contagiati;
– nel terziario: lavoratori che hanno avuto contatti in ambito lavorativo con soggetti positivi: 4;
– nella Pa: lavoratori che hanno avuto contatti in ambito lavorativo con utenti positivi: 6;
– nella Pa: lavoratori che hanno avuto contatti in ambito lavorativo con colleghi positivi: 2;
– nel privato: lavoratori che hanno avuto contatti in ambito lavorativo con colleghi positivi: 2;
– lavoratori che hanno contratto il virus per contatti in via di accertamento: 16;Soltanto una percentuale del 10-15% è dovuta ricorrere a cure in ambito ospedaliero. La situazione ad oggi, 8 settembre 2020, è ancora migliore. Arezzo e provincia registrano solo 3 casi di contagiati che si trovano in quarantena in casa, di cui 2 nel terziario e 1 nella Pa”.
“Questo ci deve far riflettere: ci sono delle misure di contenimento del virus che se correttamente applicate sono efficaci. Il rispetto di tali regole comportamentali ha condotto alla risoluzione dell’epidemia raggiunta nel periodo pre ferie. La ripresa dell’attività scolastica e di comunità qui ad Arezzo non deve essere vissuta come momento di paura o disagio. Si devono rispettare le regole che ha stabilito l’Istituto Superiore di Sanità“, chiarisce Maurizio Belluci.
Da parte sua Morena Berneschi prosegue: “Bisogna continuare tutti a lavorare per normalizzare le procedure anti-COVID e non renderle straordinarie, nella consapevolezza che il rischio zero non esiste. Il messaggio è chiaro: la situazione attuale di Arezzo indica che non si deve aver paura di riprendere le attività che abbiamo nella nostra comunità, a condizione che si rispetti quanto codificato. I datori di lavoro, i presidi, i direttori di attività pubblica e privata se faranno rispettare quelle regole codificate otterranno il contenimento dei casi e non saranno responsabili dal punto di vista morale e dal punto di vista legale per i casi di contagio. Con la nostra esperienza maturata sul campo saremo a disposizione dei cittadini, dei datori di lavoro e di chiunque vorrà chiederci chiarimenti operativi”.