Cristiano Romani tra sanità e politica: “La Regione accolga le richieste delle associazioni”
Sì, mi hanno convinto Marco Casucci, Mario Agnelli e il nuovo segretario Gianfranco Vecchi. Mi avevano promesso un nuovo corso e un nuovo modo di fare politica in questa provincia. E così è stato.
In questo periodo avete problemi in Provincia con Polcri e con la vicenda dei migranti in Fraternita.
Nessun problema. Su Polcri la posizione era chiara. No a Polcri perché i patti con gli alleati erano questi. Sui migranti la posizione della Lega, l’unica di tutti i gruppi politici, era di non prendere i migranti in Fraternita. Siamo stati coerenti con gli elettori. Sono gli altri, in tutte e due le vicende, ad aver cambiato idea.
È stato nominato da pochi giorni Responsabile provinciale della Sanità per la Lega.
Sono contento e ringrazio Mario Agnelli e Gianfranco Vecchi, conscio però dell’enorme responsabilità e dei tanti problemi che questo ruolo comporta.
Dovete fare i conti con la carenza di ambulanze che rischiano di fermarsi perché mancano soccorritori e fondi. Settore che conosce benissimo visto che ci lavora.
Assolutamente. Calcoli poi che Massimo Mandò andrà in pensione… Una gravissima perdita per tutto il sistema 118. Quello che sta succedendo in questi mesi è il risultato di una politica che, a livello regionale, non ha mai affrontato il problema.
Perché, secondo lei, l’assessore Bezzini e il Governatore Giani non rispondono alle tante richieste della Associazioni di volontariato.
Mi sono fatto un’idea analizzando la situazione. Le risposte sono due. O Bezzini è un kamikaze e non teme che la gente non venga soccorsa per strada, visto che le associazioni presto smetteranno di soccorrere le persone perché non ci saranno più mezzi e uomini, oppure, come io penso, ha un progetto dietro, già pianificato.
Ovvero?
Far entrare le aziende private del soccorso, come sta succedendo oramai in gran parte d’Italia.
Cosa cambierebbe?
Tanto. Noi sanitari del 118 abbiamo un rapporto umano e professionale diretto con i soccorritori delle associazioni, li conosciamo tutti, li formiamo, li seguiamo, li guidiamo. Inoltre le associazioni di volontariato hanno nei loro statuti, il no business per i servizi che rendono alla collettività. Con le aziende private non sarà più così. Inoltre, la invito a leggere l’ultimo libro di Mario Giordano che si occupa anche delle aziende private che fanno soccorso. Lì c’è scritto tutto… . Inoltre, come dimostrano i dati in tutta Italia, il servizio di emergenza peggiora. Noi al contrario, siamo una vera eccellenza. Anche in termini umani.
Come se ne esce?
Come esponente politico ma anche come sanitario, è fondamentale essere chiari e pragmatici. Alle associazioni vanno riconosciute le richieste economiche che hanno inoltrato alla Regione. Ricordo che il servizio dell’emergenza fatto dalle associazioni di volontariato in Toscana, costa molto molto meno rispetto alle altre regioni d’Italia.
Affrontare una progettualità seria per quanto riguarda i soccorritori. In 2 modi.
Il primo, inserire la figura del Soccorritore Professionista che faccia del soccorso il proprio lavoro, con corsi e formazione continua, che sia riconosciuto legalmente ricompensandoli con stipendi e contributi idonei per l’importante lavoro che svolgono.
Il secondo. Un compenso economico adeguato per i servizi resi dai volontari che prestano la loro opera occasionale sulle ambulanze.
Una volta il soccorritore caricava il paziente e lo portava subito nel più vicino ospedale. Oggi al soccorritore, anche volontario, si richiede corsi e valutazioni importanti che richiedono professionalità e spirito di servizio. Queste devono avere un premio economico.
Terzo. Andare nelle scuole e invogliare i giovani a salire in ambulanza. Oltre il riconoscimento economico, c’ è un arricchimento umano impareggiabile.
Un consiglio alle associazioni di volontariato.
Unirsi. Fare sistema. Affrontare, con spirito costruttivo e unitario, le grandi sfide del soccorso dei prossimi anni, che saranno molto difficili con l’invecchiamento della popolazione, la cronicizzazione di molte patologie e la mancanza di risorse.