Donati e Sileno: “Triplica l’impianto di San Zeno? E quali rifiuti tratterà?”
“Partiamo dallo smaltimento dell’umido: sappiamo che quando il biodigestore sarà attivo il trattamento dovrebbe passare da 23.000 a 58.000 tonnellate. Ma ancora il biodigestore non è in funzione e tuttavia nel corso del 2022, come si legge nel sito di Aisa impianti, le tonnellate di umido trattate sono state 63.800. E da queste, quanto è il compost ricavato?
La seconda questione riguarda la nuova linea del termovalorizzatore che tratterà 75.000 tonnellate di rifiuti a fronte dei 45.000 attuali che vengono gestiti grazie alla linea di trattamento esistente. Siamo dunque dinanzi a due aspetti: il primo è che la termovalorizzazione aumenterebbe in maniera considerevole anche solo spengendo la vecchia linea e mettendo in funzione la nuova. Ma la prima, così ha replicato l’assessore Marco Sacchetti, non andrà comunque in pensione perché la Regione Toscana ha concesso al Comune di Arezzo di continuare a utilizzarla. Per cosa? Inizialmente è stato detto che servirà, in caso di emergenza e necessità, come ‘muletto’ da accendere e spengere di volta in volta. Viene da sorridere perché una linea di termovalorizzazione non è il forno di casa in cui si cucinano le pizze, se viene spenta non è automatico riattivarla il giorno dopo. L’assessore, nel corso del Consiglio Comunale del 21 dicembre, ha affermato che servirà per i sovvalli, ovvero gli scarti degli scarti, il materiale che origina dal precedente trattamento dei rifiuti. A conti fatti, qui all’ordine del giorno non è il raddoppio: fra trattamento di umido e dei rifiuti da bruciare, la quantità si triplica. Siamo favorevoli ai termovalorizzatori ma la situazione induce a porre delle domande. Se noi potenziamo a tal punto l’impianto di San Zeno, qualcuno sarà indotto, anche da altre province toscane, a portarvi i propri rifiuti? L’amministrazione comunale, che su questo terreno manifesta una linea di sintonia con le politiche della Regione Toscana in tema di rifiuti messe nero su bianco nel nuovo piano regionale, sarebbe opportuno organizzasse un open day insieme ad Aisa per fare chiarezza una volta per tutte sui dati reali e dare risposte ai cittadini. Magari anche sui cattivi odori, tema sul quale l’assessore Sacchetti mostra certezza sulla mancanza di un nesso causale tra di essi e la termovalorizzazione e citando spesso l’umido. Ma se è così assertivo, perché allora deve avviare un’indagine, peraltro onerosa e in grandissimo ritardo? Chiediamo altresì, su questi temi così importanti, uno sforzo di approfondimento ai consiglieri di maggioranza, spesso troppo passivi rispetto all’amministrazione, e sostegno da parte delle altre forze di opposizione”.
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