Due Mari, verso il ricorso al Tar. Approvato l’atto d’indirizzo in Consiglio comunale

È stato lo stesso Francesco Palazzini a illustrare l’atto di indirizzo dei gruppi di maggioranza Fratelli d’Italia, Ora Ghinelli, Lega e Forza Italia dov’è chiesto al sindaco di conferire mandato all’ufficio legale per la proposizione del ricorso al Tar avverso il decreto direttoriale pubblicato sul sito del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica il 2 agosto 2023, affinché sia annullato il provvedimento e in riforma dello stesso venga disposta la valutazione dei contenuti del progetto definitivo, giudicato modificato rispetto al quadro conoscitivo adottato, attuando una verifica sistematica della sua fattibilità rispetto allo stato dei luoghi. È riportato altresì che venga disposta l’eventuale assoggettabilità a Via del progetto. Inoltre, il Comune in sede di conferenza dei servizi dovrà porre sul tavolo la questione e la necessita di miglioramenti sostanziali, riservandosi altresì la possibilità di azioni ulteriori se questi non fossero apportati. “Il progetto completo, strategico per il territorio, è arrivato all’amministrazione comunale nei primi mesi del 2023 e la stessa ha subito sottolineato la necessità di valutazione di impatto ambientale, richiesta che come noto non ha avuto risposta positiva dal ministero”. L’atto di indirizzo riporta sia il destino delle 900 osservazioni dei cittadini riuniti in comitato sia l’elenco delle criticità di carattere ambientale e funzionale che presenta il progetto Anas, da quelle estetiche e di impatto visivo alle dimensioni delle infrastrutture, dalla dilatata durata dei lavori all’assenza di un’interconnessione diretta con il raccordo autostradale nelle due direzioni di marcia. “Le 900 osservazioni predisposte da molti residenti tendevano a contemperare un’opera pubblica con le istanze di una comunità, rendendo i tracciati meno impattanti per le frazioni, più brevi del 15%, con minori consumo di suolo e vincoli paesaggistici coinvolti. Il ricorso al Tar va esperito entro 60 giorni e tenuto conto della sospensione dei termini processuali in corrispondenza delle ferie estive la data ultima è lunedì 30 ottobre”.

Molto critico Marco Donati sull’anticipazione del solo documento di maggioranza, “un atto politicamente grave nei confronti delle minoranze. I partiti di maggioranza chiedono adesso di fare ricorso dopo i tanti imbarazzi che li hanno contraddistinti per lungo tempo. E voglio rimarcare due cose: la prima è che all’inizio di questa seduta la maggioranza stessa non aveva il numero legale per aprire i lavori, la migliore dimostrazione dello scarso interesse per la questione. La seconda è che il ministro di rifermento, visto che è della stessa parte politica, poteva essere interpellato, una strada che evidentemente non è stata esperita per noncuranza o magari incapacità di interlocuzione”.

Per Francesco Palazzini la ratio del voto diverso sulle richieste di anticipo dipende anche dalla diversità dei dispositivi tra i due atti: “quello di Scelgo Arezzo si limita alla richiesta di ricorso al Tar mentre il nostro guarda oltre, grazie a una sua maggiore esaustività nei contenuti, non fermandosi alla fase dell’immediato ricorso”.

Per Michele Menchetti “il ritardo della maggioranza sulla questione è evidenziato dal fatto che mentre l’atto di indirizzo di Scelgo Arezzo è di settembre, quello che viene discusso è successivo di un mese. Siamo sicuri che la maggioranza è stata disponibile all’ascolto del comitato che ha presentato le osservazioni? E poi: dove sta tutta questa differenza tra i due dispositivi?”

Anche Francesco Lucacci ha rimarcato le caratteristiche del dispositivo dell’atto d’indirizzo di maggioranza che offre una visione a 360 gradi, senza limitarsi al solo aspetto del ricorso che il Tar della Toscana alla luce della sua giurisprudenza potrebbe ritenere non fondato, e guarda anche a sviluppi e azioni successive, rimettendo al sindaco un mandato più completo per agire nell’interesse dei cittadini. “Non possiamo non rimarcare la strumentalizzazione di certe forze politiche sulla questione e il tentativo esperito di mettere il cappello sulla vicenda”.

Alessandro Caneschi ha rimarcato che “i piani urbanistici due anni fa hanno praticamente approvato il tracciato che adesso viene criticato. Dov’era all’epoca l’attenzione nei confronti dei cittadini? Su un argomento del genere in cui sono state le opposizioni a lavorare per una soluzione unitaria poteva essere seguita una strada di condivisione”.

Per Roberto Severi “la nostra proposta, partendo dall’importanza che la Due Mari assume, se non altro perché attesa da anni, tende a sottolineare i problemi infrastrutturali del territorio e si pone nella prospettiva di dare un contributo tecnico-progettuale”.

Per la Giunta, l’assessore Francesca Lucherini ha sottolineato che “questa amministrazione non è muta né indifferente alle istanze dei cittadini”. “Il sentimento di quest’aula – ha poi rilevato il vicesindaco Lucia Tanti – è evidentemente a favore di una grande opera strategica di interesse nazionale. Il punto iniziale del ragionamento non può però che essere la seguente considerazione: il solo ricorso al Tar somiglia a una palla gettata in tribuna. Un espediente ‘lasciato a se stesso’ che servirebbe a poco. Quest’atto di indirizzo è un’altra cosa: punta l’attenzione sulla valutazione di impatto ambientale, richiesta peraltro fin dall’inizio dall’amministrazione comunale, e di conseguenza rafforza la giunta quando con i suoi rappresentanti si troverà in conferenza dei servizi. Essere in quella sede con una delibera figlia di un mandato consiliare servirà per dire che riteniamo quest’opera certamente fondamentale ma non sulla pelle degli aretini”.

“Personalmente – ha ribadito Roberto Cucciniello – mi sono speso e sono stato in prima linea sulla questione, fin dai suoi esordi, magari senza utilizzare troppo i social o i media. Ma questo non equivale di certo a una manifestazione di disinteresse”.

Per Federico Rossi “questo atto dà pieno mandato all’amministrazione comunale perché apre tutte le strade possibili, anche di successivi ricorsi al Tar post conferenza dei servizi. L’obiettivo nostro è trovare soluzioni per il territorio, in vista del bene delle frazioni e dell’intera città”.

Per Simon Pietro Palazzo “parliamo di un atto coerente, corretto e che delinea una volontà politica: non solo si focalizza sul ricorso ma prefigura una linea del Comune che muove per step successivi. Restiamo anche dell’opinione che la Due Mari è un’opera fondamentale che rimette Arezzo di nuovo al centro e la rende una città attrattiva”. L’atto di indirizzo è stato approvato.

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