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mercoledì | 05-02-2025

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Farsetti, Patto Civico: “Fuori luogo le parole di D’Urso, necessario progettare la sanità del futuro rafforzando il servizio pubblico”

Patto Civico per Arezzo, lo diciamo chiaramente, – dice  Farsetti – non si riconosce in questo progetto, soprattutto oggi, di fronte alla drammatica crisi che stiamo vivendo, in cui si è dimostrato che il sistema sanitario sbilanciato verso il privato, come ad esempio in Lombardia, si è rivelato inadeguato a gestire situazioni complesse. Siamo preoccupati che questo annuncio venga fatto proprio adesso nel pieno dell’emergenza, un momento assolutamente inopportuno nel depotenziare le strutture sanitarie pubbliche a vantaggio di quelle private. Ruolo e funzione dell’ospedale, per di più provinciale, sono fondamentali ed è importante sostenere la qualificazione e la crescita tecnologica e organizzativa del San Donato.” 

Daniele Farsetti, candidato Sindaco per Patto Civico per Arezzo: “da alcuni anni è ormai evidente la volontà politica di sopprimere i presidi territoriali a sostegno di una centralizzazione miope, se non spesso strabica, che, come ha dimostrato la pandemia, avrebbe avuto bisogno di una maggiore presenza diffusa, vicina ai bisogni dei cittadini, come nel modello tedesco. Con la proposta di D’urso addirittura si vogliono depotenziare i presidi pubblici. Quello che invece chiediamo con forza al direttore generale è che venga attuato, quello si, il piano regionale che prevedeva, e prevede tuttora, il rafforzamento di presidi diffusi nel territorio”.

Patto Civico per Arezzo ricorda come le recenti normative e indirizzi toscani, indichino una nuova organizzazione e valorizzazione dei servizi e delle reti territoriali, argomenti per cui, fino ad oggi, il Sindaco Ghinelli non si è battuto e non ha manifestato alcun interesse: le Aggregazioni funzionali Territoriali, la Sanità di Iniziativa (con il nuovo modello), le Case della Salute, l’implementazione dei percorsi tra ospedale e territorio anche attraverso la costituzione dell’Agenzia di Continuità Ospedale-Territorio (ACOT). In particolare centrali debbono essere le Casa della Salute ovvero la sede pubblica dove trovano allocazione, in uno stesso spazio fisico, i servizi territoriali ivi compresi gli ambulatori di Medicina generale e specialistica ambulatoriale e sociali.- conclude Farsetti  In essa si realizza la centralità del cittadino, al quale sono garantiti i percorsi diagnostici terapeutico assistenziali, la presa in carico, l’orientamento di pazienti e familiari all’interno del sistema.”

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