Farsetti: “Vi spiego la nostra ricetta per la partecipazione”
“Noi intendiamo coinvolgere le persone e governare al fianco degli aretini, non al di sopra. Per farlo intendiamo introdurre, nei regolamenti comunali, alcuni strumenti che diano concretezza a queste intenzioni.
Il primo e quello dei Consigli di frazione o quartiere, organi elettivi che nominino dei loro rappresentanti e siano in grado di stabilire in autonomia le necessità e le priorità per quel territorio. Parte del bilancio comunale sarà destinato alla gestione diretta di tali organismi con un percorso partecipativo. Almeno ogni tre mesi, in appositi Consigli comunali aperti, i rappresentanti dei consigli saranno chiamati a confrontarsi con l’amministrazione comunale.
Referendum comunali, in abbinamento ad altri appuntamenti elettorali, nella convinzione che le scelte condivise, soprattutto su temi dirimenti e di ambito locale, abbiano una maggiore necessità di vedere coinvolti direttamente gli abitanti.
Istruttoria pubblica, attivabile con un numero adeguato di firme, per una grande opportunità di confronto pubblico, tra cittadini e amministrazione comunale, riguardante la formazione di atti (normativi o amministrativi), prima dell’adozione del provvedimento finale. L’istruttoria si svolge nella forma di pubblico contraddittorio, a cui possono partecipare, per il tramite di un esperto di parte, oltre alla giunta e ai gruppi consiliari, associazioni, comitati, gruppi di cittadini portatori di un interesse.
Il nostro impegno per la democrazia vera è fondato sulla convinzione che, se i cittadini non torneranno ad essere protagonisti nelle decisioni che li riguardano, soggetti politici attivi, andremo incontro rapidamente all’autodistruzione ambientale, economica e sociale. Oggi la politica tende a escludere ed eliminare la partecipazione, chi manifesta un’opinione o rivendica un diritto è spesso silenziato ed allontanato con fastidio dalle istituzioni, anche quella comunale”.