Fimer, Boldrini: “Tre quarti del personale donna, massimo impegno per una soluzione”

Stamattina, insieme al segretario del Coordinamento Provinciale PD Arezzo , Francesco Ruscelli, ad alcuni sindaci del Valdarno, al segretario provinciale della Cgil e alla segretaria della Fim-Cisl Arezzo sono stata in visita allo stabilimento Fimer di Terranuova Bracciolini, per dare sostegno agli oltre 300 dipendenti che hanno occupato la fabbrica per provare a salvare centinaia di posti di lavoro“. Lo ha dichiarato l’On Laura Boldrini.

Uno stabilimento in cui tre quarti del personale sono donne. Sì, perché lo spettro che si aggira sulle loro teste ha un nome: fallimento. E questo malgrado l’azienda produca componenti per impianti fotovoltaici e colonnine per la ricarica elettrica che sono un mercato fiorente vista la necessità che abbiamo oggi di investire nell’energia pulita. Eppure, la proprietà della Fimer non si è dimostrata all’altezza di gestire questo patrimonio. Dunque c’è bisogno di un cambio di gestione che consenta l’immediata ripresa della produzione così da smaltire la lunga lista di commesse e ordini. È paradossale che un’azienda florida e con grandi potenzialità debba trovarsi in questa condizione.

Il personale ha deciso di occupare la fabbrica per non abbandonarla: è un pezzo della loro vita, in cui hanno lavorato anche i loro genitori. Un posto che ha dato sostegno a intere famiglie.

Non vanno lasciati soli. Non li lasceremo soli.

Durante la visita abbiamo anche ascoltato ascoltato una delegazione della IVV (industria vetraria Valdarnese), una storica cooperativa del territorio che impiega 40 persone.

Queste persone vivono da tempo nell’incertezza per il proprio futuro, mentre attendono che venga finalizzato il decreto di ammissione alla procedura di liquidazione coatta amministrativa (Lca).

Fondata a San Giovanni Valdarno nel 1952, la IVV rappresenta un pezzo dell’identità produttiva del Valdarno ed è un nome di spicco nella produzione mondiale del vetro soffiato e fatto a mano.

È fondamentale sostenere queste realtà in difficoltà e impegnarsi al massimo per promuovere il loro rilancio e la loro stabilizzazione“.

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