Ghinelli: “Lavoriamo a manovra da 2 milioni. Rissa a Campo di Marte? Disgustato da violenza e assenza di mascherine” Video

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La Polizia Municipale aretina oggi ha controllato 110 soggetti, 2 sanzioni e 2 denunce. Il drone si è mosso sopra la zona della Marchionna, al Prato, su via Trento Trieste e via Anconetana, sopra Piazza Grande. Svolto un intervento a Campo di Marte per sedare una rissa fra stranieri: Polizia Locale e Polizia di Stato hanno fermato, identificato e sanzionato due persone. “Sono rimasto disgustato dalle immagini“, afferma Ghinelli, “per la violenza che vi si è potuta leggere” e per la mancanza di mascherine da parte di chi ha partecipato allo scontro. “Su questo tipo di arroganza di comportamento non ci sono scuse per nessuno, non perché sono extracomunitari. Io dico che alla lunga le persone capiscono. Le becchi una volta, un’altra, alla fine si stancheranno. La Polizia Municipale sa già quello che deve fare, lo farà con più solerzia“. Controllati autobus di linea, bar, parrucchieri, farmacie e supermercati. Effettuati allo stadio altri tamponi con il sistema del Drive Thru.

Ospite della trasmissione di oggi il Dott. Marco Becattini, direttore del SERD della Asl Toscana sud est.

“Sicuramente in Salute Mentale queste giornate hanno portato un incremento dei disturbi d’ansia, un peggioramento degli stati depressivi con la tendenza all’isolamento e nello specifico, nella clinica che io dirigo, abbiamo visto un andamento bifasico di nuovi casi. Nelle prime tre settimane della pandemia abbiamo avuto un incremento raddoppiato degli accessi al SERD – 30 persone nuove nei primi 15 giorni – senza contare i re-ingressi. Questo ha coinciso con un controllo maggiore delle strade, che ha fatto sì che si bloccassero i rifornimenti di sostanze e quindi ci fossero degli stati di astinenza, ma anche che emergesse uno stato di precarietà e un bisogno di aiuto.

Poi c’è stata una diminuzione importante, che per il gioco non si è ancora risolta, siamo ancora a un’affluenza fortemente ridotta rispetto al bimestre di riferimento dello scorso anno. Fino all’altroieri le occasioni di gioco erano sostanzialmente ridotte fino a essere interdette per via delle norme di distanziamento sociale – slot machine, videolottery, lotterie istantanee -. La cessazione del gioco ha fatto sì che le persone percepissero meno grave o risolta la propria condizione e questa è una delle spiegazioni che noi diamo. Anche se attendiamo uno spostamento verso il gioco virtuale. Riguardo alle sostanze abbiamo avuto una forte riduzione. Le persone probabilmente hanno paura di uscire e di venire al servizio. Oppure è ripreso in maniera furba e agile il traffico di sostanze. Già prima era una tendenza la consegna a domicilio.

Stiamo per affrontare una fase estremamente delicata. Sicuramente l’insicurezza è nemica della salute. Tutti quanti abbiamo bisogno di riferimenti certi, adesso che ripartiamo abbiamo tutti quanti l’aspirazione a vedere riconfermate le antiche abitudini. Questo non sarà possibile, dobbiamo fare i conti con una minaccia di focolai che si ripristineranno se non rispetteremo” le regole.

Il sindaco specifica che sono stati convocati nei prossimi giorni vari gruppi di lavoro, istituiti dall’amministrazione comunale, che dovrebbero progettare il sostegno alle attività produttive; a famiglia, educazione e sport; alla coesione sociale. “Tenete conto che noi faremo una manovra fra il milione e mezzo e i due milioni di euro. Una manovra che non è ‘un sasso in piccionaia’: quando l’amministrazione comunale di Arezzo dice che mette in pista due milioni di euro, ci sono due milioni veri. Non sono ipotesi, sono realtà a cui siamo arrivati lavorando in maniera opportuna per smagrire il sistema di uscite del Comune e dirottare risorse verso le necessità che ci sono oggi“.

Su eventuali aperture anticipate delle attività commerciali, “la pressione che si sta determinando rispetto alla chiusura in molte attività è assolutamente insopportabile. Stamattina sono venuti da me due esercenti di due ristoranti che mi hanno simbolicamente portato le chiavi di circa 150 pubblici esercizi. Vuol dire dare significato a una protesta che ha come sottofondo una difficoltà economica. Vediamo se riusciamo a trovare la forma giusta (con il distanziamento, l’igiene, le superfici trattate) per poter considerare un sistema di aperture diverso. Sui negozi il tema più importante è quello delle sanificazioni, occorre un approfondimento di tipo tecnico. Non vedo la necessità tassativa di mantenere – vista la scarsa presenza del virus nella nostra città – chiusure apodittiche, ma bisogna ragionare, approfondire, trovare la giusta medicina per la corretta malattia. Sanificazioni, distanza, mascherine conviveranno con noi a lungo, ma se impariamo a usarle bene probabilmente ci salvano la vita anche in termini economici“.

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