Il Consiglio Comunale di Arezzo si apre con un minuto di silenzio in memoria di Enzo Gradassi e Jacopo Bacis

La prima interrogazione è stata presentata dal consigliere comunale Jacopo Apa sulla situazione che coinvolge l’area dell’interporto di Indicatore, anche a seguito degli eventi alluvionali dello scorso anno che hanno provocato un accumulo di detriti.

L’assessore Marco Sacchetti ha ricordato come siano stati portati avanti protocolli con vari soggetti, anche pubblici, che dovevano garantire procedure adeguate e concludersi con la rimozione della massa di materiale fangoso e terroso.

“Così non è andata, il Comune ha fatto la sua parte, di altri non posso dire altrettanto. Attualmente tutto è in fase di stallo e questa situazione aumenta i problemi e le criticità che la zona vive oramai da anni. Anche perché lo stand-by, in generale ma adesso accentuato da tale presenza di detriti e di rifiuti, non invoglia gli insediamenti produttivi, con conseguenti danni all’area e all’intero territorio”.

Francesco Romizi ha posto l’attenzione sui centri di aggregazione sociale, “colpiti dalla pandemia nella loro stessa essenza. Servono risposte urgenti. Si tratta di spazi, come noto, a servizio di soggetti come gli anziani che in questi mesi hanno particolarmente sofferto. La risposta della Giunta per ora è stata una lettura restrittiva del DPCM che ne ha impedito sine die la riapertura. Qual è la road map che l’amministrazione comunale intende seguire, ha in mente sostegni economici a favore di tali strutture, i loro spazi all’aperto possono essere usati per attività estive a favore dei bambini di Arezzo? Capisco che alcuni di questi centri abbiamo locali ridotti, ma altri dispongono di esterni sufficienti a garantire una situazione gestibile“.

L’assessore Lucia Tanti: “Nel DPCM non esistono indicazioni temporali ma una norma chiara sull’attuale impossibilità di riapertura di queste strutture. I centri sono uno di quei luoghi che dobbiamo preservare, proprio perché realtà a rischio. Si chiamano, per l’appunto, ‘di aggregazione sociale’ e che cosa è stato precluso nella fase 1, qual è la principale raccomandazione che ci guida ancora se non quella di evitare assembramenti? Inoltre l’anagrafe dei frequentatori non depone a favore di una loro riapertura immediata: parliamo infatti di soggetti deboli che abbiamo il dovere di proteggere. Perseguiamo prudenza, evitando scelte affrettate in un momento di pericolo sanitario rispetto al quale gli ultrasessantacinquenni devono essere tutelati”.

Alessandro Caneschi è tornato sulla questione del censimento di monumenti, obelischi e lapidi legati al periodo della Liberazione, “luoghi di memoria dove a luglio si terranno molte manifestazioni. Ne richiedo, oltre all’elenco dettagliato sopra richiamato, la manutenzione e l’adeguata valorizzazione, anche in accordo con l’Istituto storico della Resistenza, in nome della loro dignità“.

Egiziano Andreani: “Prevenzione significa azioni concrete: quante analisi faringee riesce a svolgere giornalmente il laboratorio di Arezzo? Perché la Asl sud est non ha adottato una scelta simile a quella della Regione Veneto per svolgere, con consistente risparmio economico, un maggiore numero di analisi?“.

Federico Scapecchi: “L’introito dell’imposta di soggiorno sarà molto inferiore rispetto al 2019. Tali mancati introiti potrebbero pregiudicare l’attività a regime della Fondazione Intour. Quali sono le intenzioni per il rilancio del turismo ad Arezzo, quali sono le previsioni di incasso per l’imposta nel 2020, quali eventi non potranno svolgersi, si ritiene opportuno stanziare fondi comunali per compensare tale ammanco? Non pare che dal decreto ‘Rilancio’ emergano ristori importanti per i comuni in termini di risorse che rimettano in carreggiata la situazione“.

L’assessore Marcello Comanducci: “La fondazione presenta, innanzitutto, un quadro economico solido per garantire la sua attività ordinaria, dal pagamento degli stipendi dei dipendenti all’informazione turistica e alla gestione della Fiera Antiquaria. Quello che oggi abbiamo in previsione è molto legato ai numeri e questi ci parlano di un forte calo delle presenze di visitatori e della crisi delle strutture ricettive. Prevediamo di incassare dall’imposta nel 2020 poco più di 100.000 euro. Un altro risultato molto importante conseguito anno scorso erano gli oltre 500.000 euro di introiti diretti e anche questa previsione crollerà a circa 100.000 euro, grazie peraltro al rinnovo che stanno facendo i soci delle rispettive quote. E per questo li ringrazio, così come mi appello ai soggetti economici del territorio per una loro maggiore sensibilità che si traduca in sostegno concreto. Cosa mettiamo in stand by? I progetti Arezzo wedding, Arezzo outdoor e Arezzo cinema. E mi preoccupa il 2021 perché la progettazione turistica si fa a lungo termine. Taglieremo inoltre campagne di marketing e comunicazione e non abbiamo le risorse per pensare attualmente alla Città di Natale”.

Luciano Ralli: “Partiamo da una considerazione: le comunicazioni del sindaco, al punto due all’ordine del giorno, sono state di grande scorrettezza. Forse Ghinelli è abituato dai suoi 70 giorni di Facebook alla mancanza di contraddittorio. Un punto dall’oggetto generico come ‘comunicazioni del sindaco’, senza conoscerne anticipatamente il contenuto, non è esattamente in linea con l’invito alla collaborazione istituzionale. Per quanto riguarda l’interrogazione, molti comuni hanno lanciato campagne di comunicazione per fare conoscere ai cittadini i modi di smaltimento dei dispositivi di protezione individuale, quali mascherine e guanti, che ci accompagneranno per molto tempo. Auspico lo faccia anche il Comune di Arezzo“.

L’assessore Marco Sacchetti: “Solleciterò il soggetto gestore a svolgere azioni di conoscenza e sensibilizzazione ma mi sia consentito ringraziare l’impianto di termovalorizzazione per avere svolto egregiamente il lavoro di smaltimento dei rifiuti COVID, provenienti anche da altre parti della Toscana“.

Matteo Bracciali: “Il calendario giostresco deve essere stabilito in caso di modifiche sostanziali dal Consiglio Comunale. Sembra ci sia da parte dei quartieri una precisa linea di indirizzo sulle Giostre del 2020, quali sono le intenzioni dell’amministrazione comunale?“.

Il vicesindaco Gianfrancesco Gamurrini: “L’intendimento è chiaro: prenderemo atto delle disposizioni nazionali che impediscono tali manifestazioni. Questo almeno per giugno. Proprio perché si tratta di una presa d’atto e non di una modifica del calendario giostresco nata come intendimento dell’amministrazione, adotteremo in Giunta la relativa determinazione”.

Paolo Lepri: “Vista la situazione di emergenza, il Comune ha intenzione di sviluppare progetti per lavori socialmente utili che coinvolgano i beneficiari del reddito di cittadinanza? E quanti sono questi ultimi e ce ne sono che hanno rifiutato di dare disponibilità per partecipare a tali progetti?“.

Barbara Bennati: “Apprendiamo dalla stampa che l’assessore Tanti parla di impegnare gli educatori e gli operatori dei servizi a gestione diretta per i mesi di giugno e luglio mentre per agosto farà ricorso ad altri soggetti. Non capisco la ratio di tale distinzione. Così come assistiamo a un balletto di polemiche con le scuole paritarie che hanno espresso critiche legittime nei confronti dell’amministrazione comunale. Se esiste una commissione consiliare che si occupa di scuola venga convocata presto per condividere un percorso. Visto che molti comuni si sono attivati per la didattica a distanza, che cosa è stato fatto all’interno del sistema integrato ad Arezzo? La Regione Toscana ha stanziato risorse per iniziative di socializzazione nei mesi estivi, pari a due milioni di euro, il Comune di Arezzo ha risposto ai bandi per fruire di questi fondi? E sui criteri di accesso ai campi estivi? Non mi pare che ci siano premesse favorevoli anche su questo ambito“.

Donato Caporali: “Sui centri estivi non abbiamo capito bene su chi farà affidamento l’amministrazione comunale: in giugno e luglio su personale proprio, ad agosto su quello del terzo settore? Abbiamo anche letto che saranno coinvolti solo soggetti terzi per giugno, luglio e agosto. Quali misure adotterà l’amministrazione comunale per permettere in ogni caso agli educatori di lavorare e ai bambini di stare in sicurezza? Ci saranno da sanificare i locali, quotidianamente, i bagni, da chi verranno fornite le mascherine, utilizzeremo fondi regionali e nazionali per attivare i centri estivi? Se poi scoppia un focolaio, su chi ricade la responsabilità? Quali provvedimenti saranno adottati per garantire a settembre uguali diritti digitali per ogni scuola e dunque per tutti gli studenti?“.

L’assessore Lucia Tanti: “L’amministrazione comunale unirà ai 52.000 euro di risorse regionali 144.000 euro di risorse comunali per i centri estivi. Investiamo dunque una cifra considerevole per abbattere le rette e i contributi che saranno richiesti alle famiglie. Le norme nazionali parlano di centri estivi per il periodo dal 15 giugno al 31 agosto e per bambini dai 3 anni in su. Per queste attività metteremo in campo tutti gli immobili comunali a disposizione, accanto a quelli riconducibili alle associazioni sportive e di volontariato e alle scuole statali. Mettiamo inoltre a disposizione le cucine per il servizio di refezione. Ricapitolando: i principi sono liquidità nelle tasche degli aretini, gratuità nella fruizione di edifici e mense. Aggiungo poi un protocollo di sicurezza uguale per tutti coloro che erogheranno il servizio, costruito in queste ultime settimane grazie anche a professionisti aretini come Caremani e Poggini e con il supporto della Asl. Trattandosi di campi estivi si presuppone ci sia un piano educativo e pedagogico che tenga oggi conto, inevitabilmente, del distanziamento sociale: il tema della sicurezza ci è molto caro. Sulle scuole private, rispetto alla precedente amministrazione con questa i contributi sono raddoppiati”.

Francesco Romizi: “Molti comuni hanno riaperto l’attività delle loro biblioteche, per lo meno quella legata ai prestiti e alla riconsegna dei libri. Molte hanno funzionato online perfino durante il lockdown. Quando tornerà fruibile la nostra istituzione?“.

Il sindaco Alessandro Ghinelli: “La natura e la disposizione dei locali della Biblioteca Città di Arezzo non ci hanno consentito la riapertura il 18 maggio. Puntiamo a lunedì 25 ma non è scontato. In termini più generali, se c’è un genere commerciale oramai rinvenibile e consultabile attraverso canali diversi da quelli tradizionali è proprio il libro. Pensiamo, ad esempio, al rapporto tra libreria classica e web. Non ritengo, dunque, che la chiusura della biblioteca abbia precluso lo scambio e la fruizione culturale, anche per i giovani. La biblioteca inoltre è diventata un luogo d’incontro ed essendo tale va perseguito l’obiettivo che gl’incontri stessi avvengano in condizioni di sicurezza. La prevenzione del contagio resta prioritaria”.

Francesco Romizi: “Perché ancora non sono aperti tutti i cancelli dei parchi cittadini? Alcuni di essi, penso al parco Pertini, ospitano porzioni importanti dei percorsi ciclabili cittadini“.

“Pensiamo proprio di procedere”, ha confermato il sindaco Alessandro Ghinelli, “alla riapertura di tutti gli accessi dei parchi in tempi rapidi, già da domani, anche in virtù del loro ruolo di ricucitura ‘verde’ della città. Se poi i cittadini vi si riversassero in maniera sconsiderata e scomposta, analogamente ai luoghi della movida, prenderò i provvedimenti consequenziali”.

Francesco Romizi: “Il Comune di Arezzo, con colpevole ritardo, ha distribuito i buoni pasto per le famiglie, spendibili però solo in alcuni supermercati e piccoli negozi. Due delle zone con maggiori disagi, Saione e Tortaia, non hanno supermercati vicini a disposizione. E molti di coloro che vivono nel disagio non dispongono di auto“.

La risposta è che certi supermercati“, ha ricordato l’assessore Lucia Tanti, “non hanno aderito all’iniziativa“.

Tutti i gruppi di opposizione hanno infine presentato un’interrogazione con la quale hanno ricordato il loro atto d’indirizzo di aprile per un tavolo permanente di ascolto, con le categorie economiche, in vista di un patto sociale sull’emergenza e del coinvolgimento di tutti i soggetti che si occupano di sociale.

“Per ora la minoranza mai è stata coinvolta, l’invito è arrivato solo ad Alessandro Caneschi ma in veste di vicepresidente del Consiglio Comunale. I capigruppo di minoranza sono trascurati totalmente, esclusi per volontà politica evidente. Mai convocate anche le commissioni consiliari, però alcuni incontri con sindaco e assessori protagonisti ci sono stati, lo apprendiamo dai media. Vorremmo sapere di che genere e quanti, con quali categorie e associazioni di volontariato. Neppure i sindacati dei lavoratori, ad esempio, ci risulta che siano stati coinvolti”.

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