Infrastrutture Casentino, il dibattito si fa infuocato

La nota del  Pd di Bibbiena:

“Lungi da noi il voler alimentare inutili polemiche su un tema così strategico per la vallata qual è quello della viabilità del Casentino. Leggendo le prese di posizione di Ulivelli dovremmo parlare di “Lesa banalità”. Del resto non siamo stati certo noi ad utilizzare toni e linguaggi polemici per primi su questo tema. Noi crediamo che prima di arrogarsi il diritto di parlare a nome delle aziende, chi rappresenta una forza politica dovrebbe dimostrare con certezza di averne la titolarità. Noi difendiamo semplicemente l’importante lavoro che è stato fatto negli anni per dare al Casentino una viabilità di fondovalle più sicure e scorrevole, eliminando i punti critici nei quali, purtroppo, negli anni si sono verificati numerosi incidenti anche mortali. Mai come in questo momento ci sono stati tanti progetti contemporaneamente in corso di realizzazione o di progettazione lungo la Sr 71, compresa quella variante di Arezzo che sarà decisiva per accorciare i tempi di percorrenza. Svilire questo lavoro va chiaramente a danno dell’interesse pubblico e dei cittadini. Tra le opere che si stanno realizzando c’è anche la variante del Corsalone che, una volta tornata al suo tracciato originario, non danneggia alcuna azienda, ma si rileva un vantaggio concreto per tutti i casentinesi. Chi non vuole che quest’opera si faccia, deve spiegare in modo concreto le ragioni per le quali sostiene che quest’opera è contro il pubblico interesse, altrimenti dovremo dedurre che è contro l’interesse di qualcuno nello specifico. E la spiegazione non può essere che i casentinesi devono soffrire aspettando che giunga a conclusione il dibattito decennale sui trafori, sulla fattibilità degli stessi, sulle risorse necessarie per realizzarli laddove fossero fattibili e su chi deve mettere i soldi. Se si fosse seguita questa strada, oggi avremmo il vecchio tracciato della 71 ben più disagevole e pericoloso di quello che lotto dopo lotto è stato e sarà realizzato.

Chi vorrebbe proporsi a governare il Paese dovrebbe ben conoscere i criteri con sui si progettano e si realizzano le viabilità pubbliche. Il bacino d’utenza, sia in termini di abitati che di Pil, sia in termini di flussi di traffico attesi, la morfologia dei luoghi, le caratteristiche dei luoghi, la necessità di creare rete tra le infrastrutture, i milioni d’euro già spesi che in 20/30 anni hanno ridotto di un buon 30% i tempi di percorrenza specie nei tratti che sono stati rettificati ed ampliati, ultimo ma non ultimo i vincoli di bilancio.

Pensare che la Regione o lo Stato spendano per un’opera, il traforo verso Firenze, più o meno quanto costerebbe dotare della corsia d’emergenza la Fi-Pi-Li che non collega 30.000 abitati a Firenze, ma collega il 60% della popolazione Toscana (qualche milione di toscani), i porti con l’entroterra, i due maggiori aeroporti toscani, il 60% del Pil toscano e si potrebbe continuare a lungo, ci pare come minimo una boutade. Boh, forse Italia Viva (e non solo) gioca troppo spesso a Monopoli. Temi complessi e articolati, che se si pensa come comunità di affrontarli con le “sparate” difficilmente realizzabili, si disinforma il cittadino e veramente ci prendiamo soltanto in giro; allora a quel punto meglio il teletrasporto”.

La replica di Italia Viva Casentino

“L’ultimo comunicato del Pd di Bibbiena, quello con cui invitavano Italia Viva a non prendere in giro i cittadini, denota la mancanza totale di una visione della viabilità in Casentino. Il problema non è quello di togliere una serie di curve e fare al loro posto dei rettilinei, il problema vero è che qui non si concede la possibilità alle famiglie, ai cittadini e alle imprese del Casentino di uscire da quello che possiamo ribattezzare come un “cul de sac”, ovvero un territorio che non ha uno sbocco verso Firenze né verso Arezzo. Ci ritroviamo con una statale 71 urbana, che non ha un progetto di messa in sicurezza. Andando aldilà delle polemiche sterili, da parte del PD di Bibbiena non c’è una risposta vera a quella che è l’esigenza reale di questo territorio: come uscire dal trentennale isolamento in cui versa il Casentino. Una terra ricca di bellezze naturali, importante dal punto di vista turistico, che vanta una realtà manifatturiera rilevante. Ci meravigliamo come le aziende casentinesi possano ancora oggi essere competitive in una situazione del genere. Bisogna assolutamente fare un salto di qualità. Leggendo il contenuto dell’ultimo comunicato del PD di Bibbiena si ha la netta sensazione che le sconfitte elettorali che hanno prodotto il passaggio al centrodestra di gran parte dei comuni del territorio aretino non hanno insegnato nulla, si persevera nella stessa logica bizantina. Ci fa enorme piacere leggere la presa di posizione del sindaco di Bibbiena Filippo Vagnoli, il quale intervistato dal Corriere di Arezzo ha ribadito il suo No alla variante che dovrebbe passare dalla ex cementeria Sacci, troppi i 30 milioni, molto meglio spendere risorse per sistemare il tratto Bibbiena-Rassina. In questi giorni stanno partendo i lavori della variante nella zona dell’ex hotel ristorante Cecco alla Gravenna e a tal proposito vorremmo rivolgere una domanda ai signori del PD: se nel corso di questi lavori nasce una emergenza determinata dalla caduta di un costone di roccia che blocchi la strada ss71 come pensate di risolvere la situazione? Dalla provinciale della Zenna il traffico pesante non può passare.

Occorre prima di tutto realizzare perlomeno uno sbocco dalla Chiassa al Casello A1 di Arezzo, successivamente programmare un traforo di valico che permetta di evitare gli ultimi 5 chilometri del valico della Consuma. Bisogna guardare aldilà del proprio naso, oggi ci sarebbero state tutte le condizioni, economiche e politiche, bastava davvero poco, era sufficiente tirare fuori i progetti che esistevano fin dagli anni 90. Forse qualcuno era preso da altre attività e pensieri, non certo quelli di risolvere una volta per tutte la viabilità del Casentino”.

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