Istruzione: Arezzo “spinge” sul doposcuola diffuso

“Si chiama “6/14” ed è la nuova proposta che facciamo per mettere in campo nuove proposte dedicate ai bambini, appunto, dai 6 ai 14 anni. L’obiettivo è chiaro: continuare a costruire momenti educativi e ricreativi di qualità, che diano risposte oltre l’orario scolastico disseminando la città di opportunità diffuse e plurali a cura del terzo settore e delle realtà di volontariato che propongono progetti di qualità. Del resto, abbiamo ben chiare le necessità delle famiglie e l’importanza di una rete efficace e organizzata di sostegno in grado di offrire servizi aggiuntivi alla scuola, offrendo ai bambini un programma educativo e ricreativo adeguato. Le politiche per la famiglia e l’educazione diffusa si confermano priorità assolute per questa amministrazione che continua ad investire in forme diverse di sostegno alle tante esigenze e bisogni che soprattutto negli ultimi anni si sono manifestati. Questo bando contribuirà ad aumentare l’offerta dei servizi “oltre” e “accanto” alla scuola rispondendo ad un numero sempre maggiore di famiglie”, commenta il vice sindaco Lucia Tanti.

Il bando, approvato oggi dalla Giunta, prevede l’erogazione di contributi economici diretti finalizzati alla realizzazione di progetti educativi e ricreativi di supporto rivolti ai minori in età compresa tra i 6 i 14 anni per l’anno scolastico 2023/2024. Il bando, rivolto a organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale, enti filantropici, imprese sociali, reti associative, società di mutuo soccorso, associazioni, fondazioni ed enti di carattere privato senza scopo di lucro e aventi sede nel comune di Arezzo, prevede l’erogazione di una somma complessiva pari a 18mila euro che verrà devoluta sottoforma di contributo diretto ai primi otto progetti classificati, riconosciuti i più rispondenti ai criteri dell’avviso pubblico, ovvero all’offerta di una formazione extra scolastica finalizzata alla prevenzione della dispersione scolastica, alla prevenzione del bullismo e al contrasto della povertà educativa. Questi i criteri stabiliti dal bando: grado di attinenza degli obiettivi del progetto con le finalità degli interventi previsti dalla selezione; numero di minori coinvolti; fascia oraria, calendario di apertura e durata del progetto; organizzazione del servizio/centro, con particolare riferimento alla suddivisione in gruppi, alle attività ordinarie e a quelle previste per il potenziamento degli interventi; individuazione interventi specifici per minori che presentano svantaggi socio-culturali e psicofisici; prosecuzione di interventi già svolti da anni che hanno dimostrato efficacia e la cui interruzione potrebbe pregiudicare il perseguimento di importanti obiettivi; previsione di gratuità per utenti in difficoltà economica segnalati dai servizi sociali; progetti che si svolgono in aree del territorio comunale che presentano maggior livello di rischio di dispersione scolastica/disagio giovanile; progetti che prevedono la creazione di reti tra le diverse istituzioni per sviluppare iniziative collaterali e comuni in uno scambio di buone prassi.

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