“Ius Italiae”, il Consiglio comunale di Bibbiena appoggia la proposta di Tajani
Vagnoli: “C’è necessità di rivedere la normativa per la concessione della cittadinanza italiana agli stranieri, con particolare riferimento alla cittadinanza per le bambine ed i bambini nati o cresciuti in Italia da ottenersi mediante lo “Ius Scholae”.
Il consiglio comunale, nella seduta dello scorso lunedì, ha approvato all’unanimità una mozione che sollecita le istituzioni di ordine superiore – Parlamento e Governo – a mettere a calendario in modo rapido la proposta di legge presentata dall’Onorevole Tajani, denominata “Ius Italie”, finalizzata a rivedere la normativa per la concessione della cittadinanza italiana agli stranieri, con particolare riferimento alla cittadinanza per le bambine ed i bambini nati o cresciuti in Italia da ottenersi mediante il cosiddetto “Ius Italie”, promuovendo al contempo politiche volte all’inclusione scolastica effettiva ed al sostegno dei percorsi educativi mirati per gli studenti con background migratorio.
Il Sindaco Filippo Vagnoli commenta: “L’Onorevole Tajani ha presentato una proposta di legge denominata “Ius Italie”, che ci sembra interessante poiché darebbe risposta a questioni per noi fondamentali ovvero stabilisce che il minore straniero può ottenere la cittadinanza italiana in seguito al completamento e superamento di 10 anni di scuola dell’obbligo: 5 anni di elementari, 3 anni di medie e 2 anni di superiori; riduce e modifica la trasmissione tramite ius sanguinis: la possibilità di richiedere la cittadinanza per discendenza infatti sarà limitata solo a due generazioni; riduce le tempistiche attuali di attesa: da 2 anni a 1 anno. Lo Ius Scholae darebbe una risposta coerente anche ai percorsi che come amministrazione da anni abbiamo attivato con successo, con percorsi di inclusione fatti attraverso progetti di “minori stranieri non accompagnati” e vincendo bandi del Progetto SAI-FAMI per l’accoglienza dei minori non accompagnati (MSNA)
Vagnoli si dice “soddisfatto” di questa mozione e della sua approvazione in consiglio commentando inoltre: “La normativa italiana in materia di concessione della cittadinanza ai minori stranieri nati o cresciuti in Italia, risulta essere una delle più restrittive a livello di Paesi europei. Ma nel nostro paese ci sono state trasformazioni epocali da cui non possiamo più prescindere. La crescita delle seconde generazioni sui nostri banchi di scuola è una realtà e da qui dobbiamo ripartire anche nella legislazione nazionale”.
I dati sugli stranieri a Bibbiena sono un dato dal quale il consiglio è partito anche per portare avanti questa azione nei confronti di Parlamento e Governo.
Dal 2019 a oggi sono state riconosciute 450 cittadinanze.
L’incidenza degli stranieri a Bibbiena è del 13% su una popolazione di circa 12,500 abitanti, ovvero circa 1600 cittadini stranieri di cui 58% provenienti dalla Romania, 10% dalla Macedonia, 4% dall’India, 4% dal Bangladesh e altre nazionalità in percentuali minori.
I dati Istat ci dicono che l’incidenza degli stranieri sul territorio nazionale è del 9%, mettendo in risalto una situazione territoriale molto particolare rispetto alle medie nazionali.
Vagnoli commenta: “Per i territori interni come il nostro quello dell’immigrazione è un tema fondamentale. Queste persone che noi accogliamo e cerchiamo di includere con progetti che partono proprio dalle scuole, sostengono la nostra economia locale e si inseriscono felicemente nelle nostre aziende, aspetto quest’ultimo che sta diventando fondamentale. Per questo la proposta sullo Ius Scholae ci sembra un atto dovuto per normare nel migliore dei modi questo aspetto partendo proprio dal fattore culturale sul quale stiamo investendo tempo e risorse. Ringrazio tutto il consiglio per la collaborazione e il lavoro svolto”.