La morte del senza tetto, Ghinelli e Tanti: “Arezzo garantisce soluzioni di sostegno a chiunque”
“Solo chi non conosce la materia o intende legittimamente strumentalizzarla – dichiarano in una nota congiunta il Sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli e l’assessore alle politiche sociali Lucia Tanti – riconduce i fatti di queste ore alla presenza o meno di dormitori o di risposte efficaci nell’ambito dell’assistenza. Cio che è vero, seppure nella sua brutalità, è che esistono persone che autonomamente decidono di organizzare la loro vità al di fuori di ogni rete di sostegno e ciò è possibile in relazione alle libertà individuali, e nessuna istituzione può obbligare ad agire in maniera contraria alla loro volontà. La città di Arezzo con il proprio volontariato, con le risorse che ha e con le forze che mette in campo, è nelle condizioni di garantire a chiunque soluzioni di sostegno, sia puntuali che emergenziali, per 365 giorni l’anno a chi si rende disponibile ad essere aiutato. A ciò si aggiunge nel periodo invernale la presenza di un domitorio, che garantisce la propria apertura nei locali dell’amministazione e grazie soprattutto a Caritas, in un lasso di tempo che va da dicembre ad aprile. Ma è bene che si sappia anche che quando il dormitorio è in funzione esistono persone che liberamente decidono di non usufruire di questo ulteriore supporto. La proposta quindi di fare di Arezzo un dormitorio per 365 giorni l’anno non trova e non troverà riscontro perchè trattasi di una proposta inutile e inefficace, così come inutili ed inefficaci sono le posizioni di coloro i quali affrontano tematiche così delicate e complesse con eccessiva superficialità. L’amministrazione in questi anni, anche con il supporto delle unità di strada per una prima lettura dei bisogni, e successivamente dei servisi sociali in stretta collaborazione con la polizia locale, ha già indicato con stabilità e fermezza la linea da seguire: supporto costante con alloggio garantito ai cittadini residenti che rispettano le regole di convivenza civile, dormitorio nei soli mesi invernali per fare fronte alle temperature rigide anche per coloro i quali si presentano non disponibili a percorsi di collaborazione per un tempo di 15 giorni non rinnovabili se non in casi eccezionali, coinvolgimento della PL per portare avanti azioni di sgombero come già accaduto in zone quali l’ex mercato ortofrutticolo. La città di Arezzo non può mai scindere la coesione sociale dalle politiche di sicurezza sociale e non può mai considerare separabili le azioni di supporto dal rispetto di regole base. Il dolore per la perdita di una vita umana nel perimetro della nostra città non è misurabile e ci spinge a fare ancora di più”.