La povertà è intollerabile, per chiunque
“Ogni dieci accessi alla Caritas, l’undicesimo è un ragazzo sotto i trenta anni, è intollerabile che un nostro coetaneo rimanga indifeso”. Lo scrivono in una nota i Giovani Democratici di Cortona
“Il 12 novembre è stata pubblicata l’ultima edizione del “Rapporto diocesano sulla povertà” dal titolo “Mutanti”, con oltre 2100 persone (di cui l’11,7% sotto i 29 anni) accolte e intervistate durante il 2023 nei territori di Arezzo, Cortona e Sansepolcro.
Questo è però un dato che rappresenta unicamente la ‘punta dell’iceberg’, in quanto risultante dal solo conteggio dei codici fiscali nominali di coloro che si sono rivolti ai servizi del network Caritas/Sichem. Il 35,7% di queste persone ha infatti poi dichiarato di avere figli minori conviventi nel proprio nucleo familiare, per un totale di 1341 minori, a cui bisogna aggiungere 606 maggiorenni a carico delle famiglie. Si sta quindi parlando di 1947 giovani e giovanissimi (+122 rispetto al 2022), oltre a quell’11,7 % già nominato. Il dato appare dunque sempre più sconcertante man mano che viene approfondito.
Ma quali sono le situazioni lavorative e di vita di queste persone?
A livello occupazionale il 63,2% degli utenti ha dichiarato di essere disoccupato/inoccupato, un numero in leggero calo rispetto all’anno precedente. Parallelamente abbiamo però un 19,7% di persone che ha dichiarato di avere una regolare occupazione, percentuale in leggero aumento rispetto al 2022. Se dunque da un lato si trova più lavoro, dall’altro questo non è altro che ‘lavoro povero’ cioè che non permette di difendersi dal rischio di povertà, tanto più visti i costi attuali della vita, come ad esempio per le abitazioni (il 60,6% risulta essere in affitto) che peggiorano la situazione, come sottolinea lo stesso rapporto: “nel 2023 il mercato degli affitti ha visto un forte rialzo dei canoni, mettendo così molti cittadini in grave difficoltà nell’attivare nuovi contratti di locazione”. Che si tratti infine di italiani o stranieri, in ogni caso la maggior parte delle persone in difficoltà è donna ed accede a questi servizi chiedendo aiuto soprattutto per bisogni familiari primari ed in generale il 25,6% degli intervistati dichiara di non riuscire a far fronte in modo autonomo a tutte le spese personali e familiari.
Questi dati rappresentano solo un’istantanea di una realtà “mutante” per fattori concorrenti, fasce di popolazione coinvolte, nonché bisogni e problematiche riscontrati, ma è innegabile un nucleo di povertà strutturale di fronte alla quale nessuno di noi può chiudere gli occhi e soprattutto percepirlo come un qualcosa di lontano dalla nostra realtà.
Il rapporto da cui sono presi questi dati comprende infatti – come scritto in precedenza – l’analisi di tre territori. Il 20,4% degli intervistati è domiciliato nel territorio di Cortona, secondo soltanto ad Arezzo, e la Caritas di Camucia è la terza più attiva in tutti e tre i territori. Queste problematiche riguardano anche noi.
Riteniamo dunque che siano possibili, ma soprattutto necessarie, buone politiche del lavoro in un’ottica di lotta concreta al lavoro povero, di diversificazione dell’offerta di lavoro e che mettano tutti nelle condizioni di poter non solo ottenere un reddito, ma anche di ritenere la propria vita “dignitosa”, altrimenti non vi è politica che regga e qualunque Amministrazione opera invano. Queste devono essere accompagnate da politiche sociali incisive: non è sufficiente la redistribuzione, non si tratta soltanto di bilancio, si tratta di attuare vere azioni politiche, che sono un qualcosa di molto diverso dalla beneficenza o dall’assistenzialismo. Il suggerimento dato dal rapporto nelle note finali, cioè di integrazione tra “collaborazione tra Enti pubblici e privati” con una “cabina di regia territoriale per mettere insieme strategie e risorse” è un punto di partenza, il quale deve però ottenere il coinvolgimento attivo e proattivo da parte delle varie Amministrazioni, compresa la nostra. Se quello che è scritto nelle linee programmatiche della nuova Amministrazione è vero, quindi “un coordinamento continuo, teso all’assistenza dei più deboli, con supporti economici, etici e morali”, allora che venga attuato, perché come giovani non possiamo tollerare in nessun modo che un nostro coetaneo rimanga indifeso e come cortonesi non lo tolleriamo per nessuno”.
Giovani Democratici di Cortona
Flavio Barbaro
Nicole Angori
Margot Cassatella