Medicina di genere “determinante” di salute: un seminario ad Arezzo
La conoscenza delle differenze di genere favorisce infatti una MAGGIORE APPROPRIATEZZA della terapia ed una MAGGIORE TUTELA della salute per entrambi i generi.
Per lungo tempo invece la differenza tra donne e uomini, anche nell’ambito della salute, è stata considerata un fattore secondario (se non ignorato) sia nello sviluppo di nuove soluzioni farmacologiche, sia nella individuazione di forme di prevenzione e trattamenti di patologie. Ed invece la “medicina di genere” è uno dei modi migliori per dare concretezza al principio della “centralità del paziente”, sia nella ricerca e messa a punto di trattamenti efficaci per la tutela della salute e la “personalizzazione delle cure”.
La “dimensione di genere nella salute” diventa essenziale per delineare programmi, organizzare l’offerta dei servizi e per “garantire appropriatezza”.
Le differenze di genere hanno un forte impatto sull’incidenza e sul decorso delle patologie di tutti gli organi e presentano sintomatologie, decorso clinico e risposte ai farmaci.
Le donne ad esempio, rispetto all’uomo, hanno sintomi diversi di insorgenza di infarto e ictus (in Italia sono la prima causa di morte per le donne) e sono sottoposte in misura minore a terapie coronariche salvavita.
La L. n.3/2018 “Delega al governo in materia di sperimentazione clinica di medicinali” è stato un primo importante passaggio normativo per affrontare questo tema anche in Italia.
Nel giugno 2019 è stato adottato il “Piano per la applicazione e la diffusione della Medicina di Genere”.
“Di tutto ciò si tratterà nel seminario di giovedì 9 dicembre, che sarà la prima di una serie di incontri ed iniziative sul tema della “Medicina di Genere”, spiega la Portavoce Provinciale Conferenza Donne Democratiche Donella Mattesini.