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martedì | 11-02-2025

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Mense Montevarchi, pane e olio a studenti. Nardini: “Vergognoso”

Quello che sta accadendo in alcune scuole di Montevarchi è vergognoso“. Così l’assessora regionale all’istruzione di Regione Toscana Alessandra Nardini in merito a quanto accade in alcune mense scolastiche a Montevarchi (AR), dove alle bambine e ai bambini i cui genitori non pagano la mensa viene dato da mangiare solo pane e olio. “Questo – aggiunge – mentre le loro compagne e i loro compagni mangiano un pasto completo. Ma la Sindaca si rende conto di cosa significhi questo per loro?
È inaccettabile far pagare alle bambine e ai bambini, umiliandoli e discriminandoli, responsabilità che non sono loro. È tanto più inaccettabile che questo accada a scuola, ossia nel luogo che più di tutti dovrebbe essere uno spazio di uguaglianza e pari opportunità per tutte le bambine e tutti i bambini, a prescindere dalle condizioni economiche delle loro famiglie o dalle loro scelte.
Il Ministro Valditara aveva parlato di umiliazione come fattore di crescita, evidentemente la Sindaca Chiassai lo ha preso proprio alla lettera e dunque mi rivolgo a lei chiedendole che torni indietro rispetto a questa scelta vergognosa“.

Alle critiche di Nardini si unisce il Pd Toscana, con un post su Instagram a firma Simona Querci, responsabile Scuola e lotta alla povertà educativa del Pd Toscana:

“È davvero questa l’idea di scuola che vogliamo?

Succede a Montevarchi, di nuovo. Già nel 2017 un’amministrazione di destra aveva introdotto questa pratica e oggi, dopo sette anni, la storia si ripete: se una famiglia non riesce a pagare la mensa, il pasto completo sparisce e al suo posto arriva una fetta di pane con un filo d’olio. Un gesto che lascia il segno, che mette un bambino o una bambina nella condizione di sentirsi diverso, separato dagli altri, senza aver fatto nulla per meritarlo.

Umiliare i più piccoli per le difficoltà economiche delle loro famiglie non è solo ingiusto, è sbagliato nel profondo. La scuola dovrebbe essere il luogo in cui si costruisce il futuro, non dove si alimentano disuguaglianze, e la mensa non è solo un servizio, ma un momento educativo, di socialità, di crescita.

Questa è la politica della destra: dividere invece di unire, penalizzare i più fragili invece di trovare soluzioni. Come Pd Toscana, ci uniamo alle richieste del Pd locale e chiediamo che questa pratica venga abolita una volta per tutte e che l’amministrazione comunale trovi alternative più giuste e dignitose per sostenere chi è in difficoltà, senza trasformare la scuola in un luogo di discriminazione.

Continueremo a lottare perché ogni bambino possa sedersi a tavola senza vergognarsi, senza sentirsi escluso, senza dover pagare colpe che non ha.

La scuola deve essere garanzia di lotta alle disuguaglianze”.

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