Mentre a Roma si discute, Sagunto è espugnata
Non che manchino le ragioni, tuttavia mi domando come mai, in altri paesi, la Sinistra tiene il fronte unito e da noi viaggia sempre in ordine sparso. Non che il PD non meriti critiche, di cose sbagliate ne ha fatte tante, ma che diventi sempre e comunque il bersaglio di chi sta nel centro sinistra o alla sua sinistra, mi pare illogico. Specialmente quando abbiamo da fare i conti con una destra che viaggia col passo deciso del rottweiler e meglio di altri sembra interpretare il cambiamento. E’ possibile che di fronte a trasformazioni epocali non si riesca a costruire un’idea condivisa di giustizia, libertà ed eguaglianza? Eppure non sarebbe difficile uscire dai tecnicismi e tornare a ragionare delle questioni che interessano il nostro popolo: lavoro, sanità, pensioni, sicurezza e immigrazione. Invece, come dicevano i romani, “Dum Romae consulitur, Saguntum expugnatu“, “mentre a Roma si discute, Sagunto è espugnata”. Sapete perché fare le cose semplici è impresa titanica per la sinistra? Perché dopo il 1989, cioè un secolo fa, non si è sviluppata una nuova cultura politica. Non è mischiando l’olio con l’acqua che si ottiene benzina, non è con un governo che sta ritto con gli spilli che si risolvono i problemi. Questo è piccolo cabotaggio, non strategia. Tutto parte da una visione del mondo, quella che manca, qui e a Roma.