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lunedì | 24-02-2025

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Montevarchi, Chiassai: “Poste, Inps e Agenzia delle Entrate? Disorganizzazione inaccettabile”

Non escludo, in assenza di soluzioni adeguate vista la formazione di lunghe code diventate insostenibili, di prendere provvedimenti di regolamentazione degli orari degli uffici pubblici nel rispetto dei diritti dei miei cittadini, dell’ordine e della salute pubblica“. Così Chiassai Martini a Poste Italiane, INPS e Agenzia delle Entrate.

“Continuo a ricevere lamentele e proteste per il formarsi, ormai da mesi, di lunghe code davanti agli uffici in cui non è possibile garantire il rispetto del distanziamento sociale previsto dalla normative vigenti”, afferma la prima cittadina. “Una condizione che si manifesta anche per orari drasticamente ridotti o per le sedi che restano chiuse, dove i cittadini comunque si riversano perché hanno in mano la prenotazione di un appuntamento.

Più volte la Polizia Municipale è dovuta intervenire per disciplinare le file che puntualmente si creano in una fase di emergenza sanitaria non ancora conclusa, rappresentando un disagio intollerabile da sopportare soprattutto per gli anziani, considerati la fascia di popolazione più esposta alle conseguenze di un eventuale contagio, costretti ad un’attesa di ore per il proprio turno con un aumento dei rischi per la salute, anche per il caldo estivo.

Per quanto riguarda la sede INPS di Montevarchi ho chiesto la riapertura degli uffici, visto che è inqualificabile la sospensione totale dell’attività di un pubblico servizio. Una chiusura aggravata dal persistere di incomprensibili difficoltà nel prendere un appuntamento, in quanto al numero di telefono affisso all’esterno risponde una registrazione audio di sospensione di questa possibilità vista la riapertura degli uffici che non si è verificata, mentre per le altre prenotazioni ci risulta che i cittadini vengono comunque indirizzati presso l’agenzia territoriale di Montevarchi (che è chiusa), alimentando tensioni e incomprensioni tra la popolazione.

Per l’Agenzia delle Entrate, l’apertura degli uffici soltanto due volte alla settimana continua a generare la formazione di gruppi di persone in attesa già dalle 7 di mattina, come in precedenza segnalato, costringendo il Comune all’intervento della Polizia Municipale per presidiare ed evitare la formazione di assembramenti. Una situazione irresponsabile per la quale ho chiesto una riorganizzazione degli uffici con una riapertura in sicurezza, con fasce orarie più ampie a garanzia di un accesso al servizio e che non esponga i cittadini ad inutili rischi per la salute pubblica.

La situazione di Poste Italiane continua ad aggravarsi senza alcun intervento in merito e senza riuscire a sapere il motivo della chiusura dell’ufficio postale situato in viale Armando Diaz, che costringe le persone a recarsi presso l’unica sede centrale aperta in città, con un aumento esponenziale del disservizio, la formazione di lunghe file all’esterno e tempi di attesa che superano le due ore. Mi sono rivolta ancora ai direttori territoriali responsabili di questi enti per ricevere una riposta che stavolta non cada nel vuoto, ma dia seguito ad un intervento risolutivo.

Sono inaccettabili questa disorganizzazione e questo disinteresse che stanno portando disagio ai cittadini e  che non possono essere giustificati soltanto dal COVID”.

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