Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors

venerdì | 25-04-2025

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors

Montevarchi, Pd duro su regolamento decoro centro storico. FdI risponde: “Sensato e necessario”

“Ancora una volta, a fronte di un regolamento sensato e necessario, il Partito Democratico di Montevarchi si straccia le vesti, accusando addirittura il sindaco Silvia Chiassai di razzismo!
 
Vogliamo ricordare che regolamenti specifici sul centro storico simili a quello approvato a Montevarchi, che impongono in queste aree della città di avere solo certi tipi di attività commerciali e cartelli scritti nel nostro alfabeto per risultare comprensibili, sono stati proposti e approvati in tante altre città toscane, con giunte di centrodestra come Arezzo, ma, senza che al Pd di Montevarchi se ne siano mai accorti, anche con giunte di centrosinistra a guida Pd come addirittura Firenze e Prato!
 
Se davvero i detrattori del regolamento, che stanno fomentando la polemica contro l’amministrazione di Montevarchi, credono a quello che hanno dichiarato sulla stampa, allora perché non hanno gridato allo scandalo quando a produrre atti come questo sono stati i sindaci del loro stesso partito?
 
In questo regolamento si tutelano la cultura, la tradizione e l’identità di un’area che dovrebbe rappresentare il fiore all’occhiello di Montevarchi.
Permettere minimarket e negozi etnici nei centri storici e accettare una scrittura non comprensibile per tutti sui cartelli, non ha nulla a che fare con l’integrazione e l’accoglienza! I nostri centri storici si caratterizzano, oltre che da un punto di vista architettonico, anche nelle attività artigianali e commerciali che devono dare continuità al patrimonio storico e culturale delle Città.
Ma a quanto pare, se le persegue un sindaco di centrodestra, la tutela e il decoro della città e il rilancio del commercio e dell’artigianato italiano diventano delle gravissime colpe per il Pd! È la solita sterile e ridicola propaganda politica locale di chi non sa nemmeno cosa fa il proprio stesso partito a qualche decina di chilometri”, così il presidente provinciale di FdI, Francesco Lucacci e  Lorenzo Allegrucci (responsabile di Vallata: Valdarno), in una nota stampa.
 
Lucacci e Allegrucci fanno riferimento a un comunicato stampa del segretario del circolo del Partito Democratico di Montevarchi, Samuele Cuzzoni.
Ecco il testo:
 
“Ho letto con attenzione il nuovo regolamento per la tutela e il decoro delle attività del centro storico voluto con forza e senza alcun dialogo con le opposizioni e con la città dalla destra che guida il Comune di Montevarchi e sono allibito.

Con i soliti concetti paravento, che sentiamo fin dall’inizio di questa legislatura, del decoro urbano, della qualità della vita dei residenti, della tutela dell’identità storico-architettonica della città, si mira ad insinuare nella nostra città concetti divisivi ed ingiusti, quasi razzisti e sicuramente xenofobi, tipici della destra peggiore e che ci rimandano purtroppo indietro esattamente di un secolo.  

Vietati in buona parte della città negozi etnici alimentari e non alimentari, bazar, internet point, distributori automatici, consentite nuove aperture solo per chi venda prodotti alimentari e non ‘della tradizione italiana’ (ma forse volevano scrivere ‘tradizione italica’), ma senza poi dirci quali siano.

Inoltre si specifica che le insegne, anche quelle esistenti, dovranno essere espresse esclusivamente ‘con caratteri della cultura occidentale, in lingua Italiana (ma anche qui forse volevano scrivere ‘italica’), fatta eccezione per quelle parole ormai divenute parte del ‘linguaggio italiano’, ma non si specifica ovviamente quali siano per lasciare un bel po’ di discrezionalità.

La Giunta Chiassai ha deciso così di mostrare il proprio vero volto: dopo cinque anni di immobilismo e di provvedimenti spot ecco la trovata elettorale per compiacere quanti finora non hanno visto niente, ma invocano ancora il pugno duro. Nonostante le promesse e gli annunci clamorosi, come il divieto di sedersi sulle panchine o l’eliminazione dei tavolini all’aperto in alcune zone della città, non solo la città di Montevarchi non è cresciuta o migliorata, ma bensì la si è fatta passare, dagli amministratori stessi, come il Bronx del Valdarno.

Montevarchi fino a 5 anni fa era un simbolo concreto di sperimentazione nel campo della coesione sociale e di un Paese multiculturale, quale quello che siamo, capace di creare progetti di integrazione cercando di anticipare un problema che adesso abbiamo tutti noi davanti agli occhi.

La voglia di esclusione sociale, e non di inclusione, di scegliere chi è meglio e chi è peggio, esce con forza da queste normative e scelte amministrative: azioni inammissibili e controproducenti al bene della comunità montevarchina tutta.

Invitiamo pertanto apertamente il Sindaco Chiassai ad andarsi a rileggere l’art. 3 della nostra Costituzione dove ‘Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione” e l’art. 41 dove si stabilisce che “L’iniziativa economica privata è libera’.

Montevarchi ed i montevarchini meritano qualcuno che vuole bene veramente a questo paese, che si prenda cura di ogni cittadino, non con questi provvedimenti sensazionali ed ingiusti, ma con progetti lungimiranti e di respiro che possano regalarci una città rinnovata, sostenibile e dialogante.

Si erano proposti con lo slogan ‘Tutta un’altra storia’, e difatti ci stanno portando indietro nella storia e nella civiltà di molti anni”.

          

Articoli correlati