Museo dell’oro di Arezzo verso caratura regionale e maggiore visibilità
“Si tratta dei gioielli – ha ricordato il sindaco Alessandro Ghinelli – realizzati nell’arco di 30 anni dalle aziende aretine su design di grandi artisti di fama mondiale. Potremmo dunque definirla come la collezione dei gioielli più belli del mondo, che ci dà orgoglio e ci spinge a valorizzarla in maniera adeguata. Ricordo che su questa collezione c’è un vincolo pertinenziale che la lega ‘fisicamente’ alla città, soluzione sulla quale mi sono speso di persona. Obiettivi sono, nel breve periodo, predisporre un ingresso molto più visibile dell’attuale e nel medio-lungo periodo rendere questo museo di caratura regionale”.
Il regolamento prevede che il Museo dell’Oro, nell’ottica di una filosofia di forte legame con il territorio, assicuri la tutela, la conservazione, l’inventario, l’integrità, l’esposizione, lo studio, la conoscenza, il monitoraggio delle condizioni ambientali della sede e la sua fruizione pubblica anche per ragioni di studio e ricerca. Il Museo dell’Oro è un istituto di cultura di proprietà del Comune di Arezzo la cui gestione è affidata alla Fondazione Guido d’Arezzo.
L’esposizione, la cui sicurezza e fruibilità sono garantite grazie a specifici accorgimenti e tecnologie, è adesso illustrata in un prezioso catalogo. Possono essere previsti casi di permute e scambi fra musei, motivati in base a criteri di legittimità e opportunità tecnico-conservative o di pertinenza storica, regolati da appositi protocolli d’intesa mentre le politiche tariffarie, proposte dalla Fondazione, in accordo con il Comune di Arezzo, sono atte a favorire l’accesso più ampio possibile, con agevolazioni per determinate fasce di utenza. A oggi il museo è aperto 24 ore settimanali articolate lungo il weekend.