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lunedì | 28-04-2025

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Opere d’arte abbandonate, sopralluogo di Forestali e Arpat nell’area di via Tagliamento

Ad Arezzo continua a tenere banco il caso delle opere d’arte abbandonate nell’area comunale di via Tagliamento. A tenere viva l’attenzione sulla vicenda sono i consiglieri comunali del Partito Democratico Giovanni Donati, Andrea Gallorini e Alessandro Caneschi, che hanno presentato una formale interrogazione al Sindaco Alessandro Ghinelli e all’Assessore ai Lavori Pubblici Alessandro Casi. Nel mirino dei consiglieri ci sono in particolare due opere: “Il Cavallo della Croce” dell’artista messicano José Rivelino Aceves, donata alla città sei anni fa, e “San Francesco e la Lupa” di Venturino Venturi, rimossa circa un anno fa da Piazza Saione.

Secondo quanto denunciato, la scultura di Aceves sarebbe rimasta per anni abbandonata tra rifiuti e rottami in un magazzino comunale manutenzione in via Tagliamento, senza alcuna tutela o valorizzazione, tra rifiuti e rottami. Solo dopo la denuncia pubblica di alcuni cittadini sui social network, l’Amministrazione avrebbe dichiarato, tramite il Direttore della Fondazione Guido d’Arezzo, che l’opera è stata rimontata in attesa di un ipotetico trasferimento a Agrigento — un trasferimento che però, ad oggi, non si è ancora concretizzato.

Destino simile per l’opera di Venturino Venturi: smontata in tutta fretta per consentire i lavori di riqualificazione di Piazza Saione (lavori che, secondo i consiglieri, non sono mai partiti), la scultura si trova ora in condizioni indecorose nell’area di via Tagliamento.

Nei giorni scorsi, l’area è stata anche oggetto di ispezione da parte dei Carabinieri Forestali e dell’ARPAT e i consiglieri chiedono ora di conoscere l’esito dei controlli.

Nell’interrogazione, il Partito Democratico chiede al Sindaco e all’Assessore:

quando sarà effettivamente trasferita l’opera di Aceves ad Agrigento;
dove sarà collocato temporaneamente il “Cavallo della Croce” per garantire una sistemazione più dignitosa;
quando verrà ripristinata l’opera di Venturino Venturi in Piazza Saione, in una posizione che non intralci i futuri lavori;
quali sono gli esiti dell’ispezione condotta nell’area di via Tagliamento.
Il tema della tutela e valorizzazione del patrimonio artistico torna così al centro del dibattito politico cittadino, sollevando interrogativi sull’attenzione che l’Amministrazione dedica alla conservazione delle opere d’arte pubbliche.

Durante l’ultimo Consiglio comunale, il Sindaco Ghinelli ha spiegato: “Il ‘Cavallo della vera croce’ di Aceves è stato donato ad Arezzo quando ancora era installato nel sagrato di San Francesco, con la mostra dedicata all’artista ancora in corso. È stato tolto e spostato nella sede della manutenzione quando quello spazio è servito a ospitare il ‘Giglio blu’, l’installazione di Mimmo Paladino, e a seguire le opere di Fabio Viale. Ben sapendo comunque che la sua collocazione ideale restava lo spazio prospicente la chiesa di San Francesco e a tal fine abbiamo avviato un’interlocuzione con la soprintendenza. A febbraio di quest’anno è stato rimontato in vista del suo trasferimento temporaneo ad Agrigento, che non si è poi materializzato. Aceves, che ha in corso una mostra personale a Piazza Armerina, ne ha chiesto poi la restituzione provvisoria, per esporre l’opera alla villa romana del Casale. Al netto del fatto che andremo incontro a questa volontà dell’artista, confidiamo di concludere il dialogo con la soprintendenza per rimontare il cavallo sul sagrato di San Francesco. A suo tempo sorse qualche dubbio per la stabilità dell’opera, visto che il sito è ‘vuoto’ e si configura come una sorta di ‘tettoia’ sopra gli scavi archeologici. Confido comunque in una soluzione positiva”.

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