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venerdì | 27-12-2024

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Pnrr e rigenerazione borghi: c’è un futuro per Ponte Buriano e Borgo di Rondine

Un’occasione unica per la valorizzazione di un territorio bellissimo ed inesplorato qual è la Riserva naturale di Ponte Buriano e con essa del Borgo medievale di Rondine, che della Riserva è parte integrante e sostanziale oltre che testimonianza di una storia antica e preziosa. Biodiversità e tutela del patrimonio naturalistico e paesaggistico, e una ulteriore identità per Rondine, cittadella ‘verde’ e eco-sostenibile, modello di innovazione digitale e di nuova accoglienza per un prodotto turistico-culturale ‘lento’: è questo il nostro disegno e sono questi i nostri obiettivi, messi a punto insieme alla Fondazione Intour e Rondine, per rispondere alle linee guida e alle strategie del PNRR alla base dell’avviso pubblico per la rigenerazione dei borghi storici”. Così, il sindaco Alessandro Ghinelli, che questa mattina ha firmato la richiesta di partecipazione del Comune di Arezzo alla manifestazione di interesse oggetto dell’avviso pubblico della Regione Toscana per la selezione di un progetto pilota finalizzato alla rigenerazione culturale, sociale ed economica di un borgo storico. Si tratta di un avviso che risponde alla componente M1C3 Turismo Cultura compresa nel PNRR (“Rigenerazione di piccoli siti culturali, patrimonio culturale religioso e rurale”) con l’obiettivo di aumentare l’attrattività delle aree considerate, rafforzare l’identità delle destinazioni meno note e aumentare la resilienza delle comunità locali: su indicazione del Ministero della Cultura, dal quale derivano le linee di indirizzo dell’intervento, saranno in totale 21 i progetti selezionati a livello nazionale, uno per Regione, per ciascuno dei quali è prevista una dotazione finanziaria pari a 20 milioni di euro. Il Comune di Arezzo, in co-progettazione con Fondazione Arezzo Intour, Fondazione di Comunità per Rondine e Associazione Rondine Cittadella della Pace, ha scelto quale area di intervento la Riserva naturale di Ponte Buriano e il borgo medievale di Rondine con l’obiettivo, dettagliato nella proposta progettuale, di accrescere i valori paesaggistico ambientale, storico architettonico, sociale e culturale educativo, in buona parte già presenti nell’area, al fine di rendere questo patrimonio sempre più esemplare, accessibile, fruibile e attrattivo con prodotti formativi e turistici. Più in particolare, gli interventi mirano al recupero e alla rifunzionalizzazione di alcuni edifici del borgo, all’implementazione dei servizi attualmente esistenti nell’area circostante e alla creazione di nuove realtà come spazi per l’accoglienza e luoghi di formazione e turismo consapevole. Parallelamente al recupero e alla valorizzazione degli antichi elementi, il progetto di rigenerazione del borgo medievale avviene in armonia con l’ambiente circostante con cui condividerà e da cui trarrà essenza vitale, e in coerenza con altre linee del PNRR con l’obiettivo di promuovere la trasformazione digitale, incrementare le connessioni e investire su un brand Peace Made in Italy centrato su cultura e turismo. Una prospettiva che comprende la salvaguardia e la valorizzazione della Riserva Naturale con interventi per la stabilizzazione, la regimentazione acque, l’efficientamento energetico, le infrastrutture e lo sviluppo del turismo slow nei paesaggi di Leonardo, con l’avvio di processi di partecipazione attiva volti a rimuovere gli ostacoli alla piena fruibilità e accessibilità del borgo e dell’intero territorio e con il rafforzamento di processi formativi e di innovazione tecnologica già avviati grazie all’esperienza trentennale dell’Associazione. Attraverso una serie di progetti e azioni mirate, integrate con le altre strategie locali, sarà costruita la nuova “Città della Pace nei paesaggi di Leonardo”, modello di sostenibilità, fondato sulla piena valorizzazione e il rispetto dell’ambiente e della sua storia. Un progetto di “ecologia integrale” dove la cura dell’ambiente, la riduzione del consumo del suolo, del ciclo dei rifiuti e degli sprechi degli edifici, energetici e idrici, la rivalutazione degli spazi pubblici, del verde urbano, dei servizi di quartiere, lo sviluppo della mobilità sostenibile e della nuova città green è concepita come cultura del bene comune.

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