Poppi, le scarpe abbandonate

“Monumento maestoso, certamente il più importante della vallata, da tantissimi anni vede giacere la statua del sommo Poeta, di cui quest’anno corre il 700 anniversario della morte (fosse a volte sfuggito a qualcuno), circondata da un verde sbiadito di giardini incolti ed abbandonati a loro stessi, a stento ingentiliti da un piccolo roseto ed una schiera di vasi colmi di gerani rossi”, riflette il consigliere comunale di opposizione in comune a Poppi David Marri.

“Erba gialla e stentata ad ornare le imponenti mura, laddove sarebbe semplice immaginare aiuole fiorite e colorate ad invogliare i tanti turisti a parlar bene di tanta bellezza medioevale. Tuttavia, dove spesso il pubblico non sa arrivare, capita a volte che una mano gentile decida di sopperire facendo dono di opere d’arte che impreziosiscono il paesaggio, incuriosiscono il passante e abbelliscono anche un prato indecente come quello avanti al nostro Castello.  È certamente il caso delle “scarpe” donate dalla concittadina Sara Lovari, da tempo ai piedi (è proprio il caso di dirlo) del Castello di Poppi. Un’opera con un significato profondo, anche personale, dell’artista, un dono alla collettività, un bene prezioso, non fosse altro che per le tantissime volte in cui ha regalato un sorriso ai bambini che ci sono entrati dentro facendo finta per un istante di essere dei giganti. Oggi apprendiamo che queste scarpe sono state tolte da quel prato per essere abbandonate malamente in un angolo nascosto…un atto incivile e spregevole verso chi quell’opera l’ha prima creata col cuore poi, con altrettanta bontà, l’ha poi voluta donare a tutti noi poppesi… Un errore? Un disguido? Uno sbaglio? Sarà bene appurarlo alla svelta e porvi rimedio diremmo noi… Non siamo in grado di giudicare un’opera d’arte magari, ma sappiamo ancora riconoscere la differenza che passa tra un gesto fatto col cuore nel donare qualcosa e un gesto fatto senza riconoscenza quando quel dono viene gettato via…”.

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