Provincia, Ghinelli: “Centrodestra diviso, spero non sia l’inizio di un’inversione di tendenza”

“Desidero ringraziare Silvia Chiassai per il lavoro che ha svolto in questi anni e che sarebbe stato opportuno continuasse a svolgere alla guida della provincia di Arezzo. E’ evidente che il centrodestra ha perso questo appuntamento elettorale, e lo ha perso per una altrettanto evidente mancanza di tenuta diffusa su più Comuni. Il Comune di Arezzo, garantendo comunque la maggioranza a Silvia Chiassai, non ha portato a casa tutto il risultato che avrebbe dovuto: i tre voti mancati sono “pesanti” e hanno reso la vittoria di Alessandro Polcri molto più agevole. Una vittoria tuttavia che si è determinata sommando alle “assenze” di consenso aretino una battuta di arresto nei cosiddetti Comuni medio grandi, quelli cioè fino a 30mila abitanti. Altre defezioni hanno fatto il resto.
Come sempre in politica è la somma che fa il totale e in questo caso la somma di ciò che non è arrivato ha determinato la vittoria di Polcri. Queste elezioni sono state surreali per molte ragioni, l’ultima delle quali è quella che ha visto il centrodestra compatto sulla carta ma non compatto dentro le urne. Sono stato io a convocare i sindaci di area ragionando circa la disponibilità a candidarsi sia di Polcri che di Chiassai, entrambi a quel tempo parimenti sindaci civici espressione del centrodestra. Da quella riunione, legittimamente e fondatamente, è uscita la scelta di convergere su Silvia e al tempo stesso di farlo senza pagare il prezzo di una divisione che agli occhi di tutti non avrebbe dovuto esserci perché avrebbe aperto a scenari imprevedibili. Da quel momento in avanti le strade tra il centrodestra e il sindaco Polcri si sono separate, e la sua proposta non solo ha unito tutto ciò che centrodestra non è ma ha intercettato alcuni malumori che non vanno messi in conto a Silvia ma bensì all’intera coalizione, nessuno escluso. In politica si vince e si perde, e stavolta si è perso, e se quindi da una parte è necessario capire chi abbia rotto il fronte, credo che sia ancor più necessario capire perché, al fine di fare di questo evento un evento isolato e non l’inizio di un’inversione di tendenza che sarebbe decisamente imperdonabile.
Detto questo, da sindaco della città capoluogo che per ben due volte ha fatto un passo di lato rispetto ad una elezione che naturalmente mi avrebbe visto candidato, faccio i migliori auguri di buon lavoro al nuovo presidente, garantendo da parte del Comune di Arezzo piena lealtà istituzionale nell’interesse dei territori e delle tante sfide che ci attendono, nella speranza che l’ottimo lavoro fatto fino ad oggi, e che avrei sperato proseguisse, sia valorizzato e considerato un punto di partenza indipendentemente dalla parti politiche”.

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