Punto per punto, la variazione di bilancio approvata dal Consiglio comunale di Arezzo
L’assessore l’Alberto Merelli ha descritto i numeri della variazione di bilancio: “525.000 euro sono i contributi erogati a favore del Comune per una specifica tipologia di spesa già finanziata con risorse proprie, minori sono le entrate per sanzioni, 20.000 euro, il dividendo distribuito da Afm, 25.000 euro, gli incassi derivanti dalla Giostra del Saracino, 18.000 euro. Segno più invece per i risparmi su mutui e leasing, pari a 237.000 euro, mentre 882.000 euro sono accantonati per la successiva pratica urbanistica all’ordine del giorno.
Venendo alle maggiori assegnazioni di risorse agli uffici previste per il 2024 ricordo i 29.000 euro all’ambiente, i 31.000 euro alla PM, i 157.000 euro per luce, gas, riscaldamento e la conservazione delle opere della mostra su Vasari che richiedono una temperatura adeguata, 116.000 euro per rimborsi in capo all’ufficio tributi, 220.000 euro per la manutenzione ordinaria delle strade, 50.000 euro per la festa di fine anno e altrettanti per lo scorrimento della graduatoria sui voucher sport, 125.000 euro vanno alla Fondazione Guido d’Arezzo, 60.000 euro per l’acquisto di apparecchiature tecnologiche e informatiche, 450.000 euro per il nido Colombo. Per tutte queste spese utilizziamo anche una quota dell’avanzo di bilancio. E veniamo al 2025: aumenta di 350.000 euro il costo per il personale dipendente dovendo rispettare alcune previsioni contrattuali e ci sarà da affrontare quello per il referendum. Li finanzieremo prevalentemente con i maggiori dividendi di Coingas e ancora grazie risparmi su mutui e leasing. Il piano delle alienazioni prevede 3.375.000 euro per il 2024, la cui voce principale è il milione e mezzo per palazzo Carbonati, e 2.217.000 per il 2025”.
La variazione di è stata approvata con 19 voti favorevoli e 10 contrari.
Gli 882.000 euro citati dall’assessore Alberto Merelli sono legati alla pratica illustrata dall’assessore Francesca Lucherini che ha specificato trattasi di un debito fuori bilancio legato alla vicenda della scuola Curina e all’indennità di esproprio da corrispondere ai proprietari dei terreni dove il plesso venne poi realizzato. “Una vicenda che trova così soluzione dopo avere attraversato cinquant’anni di storia della città e tutti i vari gradi di giudizio, con complesse implicazione giuridiche sui diritti dei privati e sull’utilizzo di aree senza titolo da parte di una pubblica amministrazione, fino a un pronunciamento definitivo della Corte europea dei diritti dell’uomo”. La pratica è stata approvata con 18 voti favorevoli.