Referendum giustizia, Cherici: “Non è voto contro magistrati, scarsa informazione” Ar24Tv

Non è un voto contro i magistrati ma un voto per una giustizia più giusta“, spiega Lucia Cherici, vice segretaria regionale Azione.

La prima azione è informare. Azione e Più Europa vogliono illustrare le ragioni del SI:

“Il quesito referendario n. 1 con la scheda di colore rosso (Abrogazione del Testo unico delle disposizioni in materia di incandidabilità e di divieto di ricoprire cariche elettive e di Governo conseguenti a sentenze definitive di condanna per delitti non colposi), riguarda la abrogazione ella legge Severino. E’ una richiesta di affermazione di quella che è la presunzione di innocenza da una parte e della sottrazione al potere legislativo di quella che ha una funzione prettamente giudicante, che implica la possibilità da parte del giudice di irrogare la pena accessoria dell’interdizione dai pubblici uffici, che deve essere valutata solo ed esclusivamente dal giudice. Con la legge Severino, invece, si sottrae alla funzione giudiziaria al potere giudiziario, la facoltà di esprimersi in questo senso all’esito del processo e si attribuisce invece al Parlamento.

Il secondo quesito (scheda arancione) è sulla riforma della custodia cautelare. Con la scheda di colore arancione si pone il quesito inerente la limitazione delle misure cautelari che sono quelle misure che oggi consentono prima del processo di mantenere taluno in carcere se c’è pericolo di reiterazione del reato, inquinamento delle prove o pericolo di fuga. Con il voto SI sul referendum n. 2 si contestano quelli che sono i limiti agli abusi della custodia cautelare in carcere che deve essere la pena dopo un giusto processo, anche cautelare , per tutti nei casi di giudizio prognostico di reiterazione del reato, che produce un effetto anticipatorio su un ipotetico reato rispetto ad una condotta inesistente ma solo prevista tale da contrastare infranti i capisaldi del processo penale nullum crimen nulla poena sine culpa che pare travalicare quelli che sono i principi legati alla presunzione di innocenza. Al giudice viene richiesto un giudizio prognostico sulla reiterazione di un reato

Con il quesito 3 (scheda di colore giallo) si chiede la separazione delle funzioni dei magistrati e l’abrogazione delle norme in materia di ordinamento giudiziario che consentono il passaggio dalle funzioni giudicanti a quelle requirenti e viceversa nella carriera dei magistrati. Esso tende a far cessare. Il meccanismo delle porte girevoli per ruoli funzioni. Risulta una grave lesione in danno della. Funzione difensiva dell’avvocato e garantista per l’imputato. Il fatto che i magistrati possano passare dalle funzioni giudicanti a quelle. Requirenti e viceversa. Il magistrato, invece, se vincesse il si dovrebbe scegliere all’inizio della carriera. Tra funzione giudicante e requirente al fine di. Evitare che il pubblico ministero un domani si trovi giudice possa. Pregiudicare la sua funzione giudicante, tanto più che nelle grandi democrazie i pubblici ministeri hanno delle carriere. Separate rispetto a quelle dei giudici.

Il quarto quesito, contenuto nella scheda grigia, affronta il tema della composizione e del contributo dei membri laici nei consigli giudiziari. I consigli giudiziari sono composti sia da magistrati che da membri “laici” ovvero un professore universitario e due o tre avvocati. In questa sede i “laici” non hanno diritto di voto sulla materia più importante: la formulazione dei pareri per la valutazione di professionalità dei magistrati. Il referendum propone di consentire agli avvocati di esprimersi sui magistrati che indagano e giudicano sulle loro cause. .Per quanto riguarda la valutazione dei magistrati bisogna tenere presente che la richiesta del sì, non è un vuoto contro i magistrati, ma un voto per una giustizia più giusta è perché si possa riconoscere anche un ruolo sulla valutazione dei magistrati, anche una parte attiva da avvocati e professori che possa smontare la logica cooperativa e si elimini la sovrapposizione tra controllato e controllore assolutamente illegittima.

Il quinto quesito (scheda verde) tende a limitare lo strapotere delle correnti in costanza di elezione dei componenti togati nel CSM. Azione più Europa ritengono che la riforma del Csm sia necessaria per frenare quello che è lo strapotere delle correnti nella magistratura. Infatti dobbiamo sapere che un magistrato che si candida al Csm deve raccogliere dalle 25 alle 50 firme con la vittoria del si tornerebbe alla legge del 1958, in base alla quale tutti i magistrati possono proporti la propria candidatura senza raccogliere alcuna firma.

Azione e PiùEuropa fanno un appello al voto e ritengono che votare SI sui referendum sia importante per affrontare e tentare di risolvere alcuni temi storici che coinvolgono le battaglie sociali inerenti la giustizia, che tendono alla rimarcazione della separazione dei poteri dello Stato e a rafforzare il giusto processo a garanzia di una giustizia più efficiente, equa e giusta”.

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