San Giovanni, il caso di una società di calcio a 5 costretta a emigrare per svolgere la sua attività

Lo sport, si dice, dovrebbe essere uguale per tutti. Ma a San Giovanni, evidentemente, non sempre è così. È con questo spirito che le Liste Civiche Sangiovannesi mettono in evidenza un caso che riguarda il San Giovanni Calcio a 5, protagonista di una stagione di alto livello nel campionato di Serie C1. La squadra, allenata da mister Leandro Duri, ha sfiorato il successo in Coppa Italia, arrendendosi soltanto nella finalissima dello scorso 16 marzo contro una formazione abruzzese. Un cammino entusiasmante, costellato di vittorie nette e di prestazioni brillanti. Ma dietro il successo sportivo si cela una situazione paradossale. La società, guidata dal presidente Mirko Bossini, è infatti costretta – dal 2022 – a svolgere la propria attività nella struttura di San Giustino Valdarno, ristrutturata e resa agibile grazie a risorse proprie. Nonostante porti nel nome la città di San Giovanni, la squadra non ha trovato spazio nella sua città d’origine. Una scelta che solleva più di un interrogativo, soprattutto considerando l’importante lavoro che la società svolge sul territorio: quasi 200 atleti iscritti, un settore giovanile vivace, squadre femminili competitive (con una prima squadra in Serie A2 fino a due anni fa) e un titolo regionale conquistato dall’Under 18 femminile nella Coppa Toscana. “Si fatica a comprendere come una realtà così consolidata – ricordano sempre i civici – che coinvolge tanti giovani e bambini sangiovannesi, sia stata costretta a spostare la propria sede in un altro comune, perdendo così un legame fondamentale con il territorio che rappresenta. E ancora più difficile è capire perché non sia stata trovata una soluzione adeguata per mantenerla all’interno dei confini comunali. Il tema degli spazi sportivi, da anni oggetto di dibattito, torna così prepotentemente al centro dell’attenzione. Le strutture disponibili sono poche rispetto al numero di società e atleti attivi. Ma è davvero possibile – afferma sempre la forza politica – che una delle eccellenze sportive cittadine non riesca a trovare una casa nella propria città?“