Servizi infanzia, Romizi: “Poca attenzione a famiglie mononucleari, migranti e mensa”
“Famiglie mononucleari praticamente escluse dall’accesso, così come i bambini immigrati, limitazione dei poteri dei comitati di partecipazione, scarsa attenzione alla formazione. Integrazione, educazione alla tolleranza e al rispetto della diversità sembra davvero siano principi ed idee estranei alla vicesindaca Tanti, considerato il progetto di revisione del regolamento per l’accesso ai servizi per l’infanzia che verrà portato dal suo assessorato in consiglio comunale.
Criticità nei criteri di precedenza per l’accesso o di attribuzione di specifico punteggio, che escludono i bambini di famiglie mononucleari – eccetto quelle con genitore deceduto – sicuramente tra le più deboli e per le quali è maggiormente necessario un sostegno.
Criticità nella assenza dei bambini immigrati, sia come riferimento ai destinatari del servizio sia nella parte concernente i criteri di ammissione. La frequenza dei servizi per l’infanzia da parte di questi bambini rappresenta una importante forma di integrazione, in primo luogo per i piccoli, ma anche per le loro famiglie: così come proposto, il regolamento non supporta certo la loro integrazione anzi rischia di alimentare emarginazione e differenze.
Criticità nelle finalità e i contenuti educativi, per la mancata esplicitazione delle caratteristiche più importanti dei servizi dell’infanzia, territorio primario per l’educazione all’ascolto, alla scoperta e al rispetto del proprio mondo emotivo e di quello degli altri bambini, alla gestione dei conflitti, al rispetto delle diversità. Si tratta di competenze che è fondamentale introdurre nel processo educativo fin dalla più tenera età come apprendimento di base, per formare buone relazioni interpersonali anche nelle età successive e prevenire comportamenti di intolleranza e violenza di genere.
Criticità nella evidente diminuzione dei poteri dei comitati di partecipazione, come la cancellazione del parere obbligatorio sul funzionamento dei servizi e sugli indirizzi delle politiche sull’infanzia.
Criticità per quanto riguarda la formazione, che è necessario non escluda famiglie e cittadini. E’ assolutamente necessario che il Comune si attivi all’interno del circuito nazionale e regionale in cui sono organizzate le realtà più avanzate di gestione dei nidi e delle scuole dell’infanzia, i centri di ricerca scientifici che studiano l’età zero-sei e in generale le tematiche concernenti l’infanzia e le famiglie, partecipando attivamente a sperimentazioni e scambi di esperienze innovative.
Criticità nel servizio mensa: è completamente assente un qualsivoglia richiamo all’impegno per un’alimentazione che abbia il minor impatto possibile sull’ambiente e per l’effettuazione di iniziative coi bambini, il personale scolastico, le famiglie volte a promuovere un’alimentazione sana, nel rispetto del diritto dei bambini al piacere di mangiare. Principi che animavano il Laboratorio di educazione alimentare istituito negli anni Novanta e oggi del tutto dimenticato.
Insomma un regolamento ineccepibile dal punto di vista tecnico-burocratico, ma assolutamente sbagliato dal punto di vista politico. Il tutto a discapito delle famiglie e dei bambini”.