Si consuma sulla proroga degli organi sociali dei Quartieri un altro strappo tra Gamurrini e Ghinelli
Affida ad un post su Facebook la propria critica verso la decisione di Alessandro Ghinelli di prorogare fino al 31 ottobre gli attuali organigrammi dei Quartiri della Giostra del Saracino, Gianfrancesco Gamurrini. La decisione era stata presa “per dare continuità alle attività dei Quartieri in vista del nuovo anno giostresco e venire incontro alla volontà espressa dagli stessi: consentire ai soci di partecipare alle rispettive assemblee elettive dal vivo e non “a distanza”, al momento l’unica modalità possibile a causa dell’emergenza sanitaria”. Per Gamurrini “siamo ai limiti dell’assurdo” e lancia con un post il proprio dissenso:
“Anche a sto giro il podestà l’ha “aciaccata”… però stavolta con le infradito… E non mi riferisco alle vicende giudiziarie, a quelle ci penserà chi di dovere, mi riferisco al decreto (manco un’ordinanza) con cui ha arbitrariamente deciso di prorogare i consigli dei quartieri… Come se un sindaco avesse poteri superiori al governo ed emettere una norma provvisoria in deroga al codice civile (fra l’altro solo per 4 associazioni aretine e non per tutte quelle che si trovano in questa fattispecie). Siamo ai limiti dell’assurdo, ma evidentemente l’ego è superiore alla ratio…”
Gamurrini non è il solo ad aver mal digerito la decisione: i consiglieri comunali di opposizione Francesco Romizi e Angiolo Agnolucci avevano dichiarato di “Non riuscire a comprendere le motivazioni” , manifestandosi in “totale disaccordo“. E Maurizio Carboni, rettore di Porta Sant’Andrea, sulla decisione che di fatto nega al Quartiere biancoverde di attivare la macchina elettorale entro febbraio 2021 per il rinnovo delle cariche, come da statuto: “Non riesco a comprendere quali motivazioni possano essere state da traino per arrivare a questo, obbligare dirigenti volontari, le cui cariche sono di fatto decadute nel 2020, a continuare un percorso dirigenziale senza passare dalle urne non lo ritengo corretto“.