Sostegno alla Montagna e case popolari, Ceccarelli: “Da noi misure concrete” Ar24Tv
Vincenzo Ceccarelli ha parlato ai microfoni di Arezzo24 del disegno di legge sui “Custodi della Montagna”, presentato pochi giorni fa nella sede del Consiglio regionale della Toscana.
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La proposta è stata elaborata dal Capogruppo Pd Vincenzo Ceccarelli e dal consigliere Mario Puppa e sottoscritta da molti consiglieri del Gruppo Pd tra cui Lucia De Robertis, Marco Niccolai e Ilaria Bugetti.
Prevede misure in favore dei soggetti che intendono avviare un’attività produttiva o riorganizzare un’attività già esistente nei territori dei comuni montani, e introduce nuove forme di incentivazione economica per lo svolgimento di attività finalizzate alla cura e custodia dei luoghi e di carattere sociale in favore delle comunità locali. Tante le aree della Toscana interessate: dalle Apuane al Casentino, dalla Valtiberina alla Garfagnana all’Amiata, dall’Appennino pistoiese al Mugello, con il limite minimo dei 600 metri di altitudine.
“Si tratta di una misura molto concreta per cercare di contrastare lo spopolamento e anzi favorire una nuova residenzialità delle aree interne soprattutto nelle zone montane che hanno bisogno della presenza della popolazione per poter avere un territorio più salvaguardato e meglio tenuto.
Con questa proposta di legge noi intendiamo agevolare l’apertura di nuove attività, magari piccole, da quelli commerciali a quelle agricole oppure di cultura e di lavoro nel bosco e prevediamo di poter dare fino a 30mila euro in 5 anni a chi aprirà una nuova attività sopra i 600 metri sul livello del mare, è da lì che il territorio è classificato montano.
Potranno anche essere aggiunte ulteriori risorse, fino ad un 20%, se chi svolge questa attività sottoscrive un patto di comunità: vale a dire l’impegno a svolgere delle azioni di carattere sociale e di carattere di tutela del paesaggio, di tutela complessiva del territorio. Magari azioni rivolte ad aiutare gli anziani, oppure a manutenere il bosco.
In più per le attività che invece già sono esistenti c’è la possibilità di intervenire per una loro qualificazione, ampliamento e anche per chi sottoscriverà questo patto di comunità di carattere sociale o di ambientale.
Ci sembra in questo modo di stare nella scia che era stata inaugurata con la strategia delle aree interne, una strategia nazionale, e anche con quello che la regione negli ultimi anni sta facendo aiutando i piccoli comuni, che spesso sono montani, a poter dare delle risposte.
Sicuramente ci sono una serie di interventi e investimenti che possono rientrare nelle sei missioni che sono stabilite dall’Unione europea perché il tema della transizione verso un’economia più ecologica si sposa con le esigenze e le caratteristiche della montagna, delle aree interne che hanno bisogno di affrontare il loro futuro non soltanto chiedendo delle risorse per essere aiutate ma risorse perché possano essere messe a frutto, a valore, le grandi opportunità che esse possono dare ai cittadini, ai turisti. E soprattutto, lo ripeto ancora una volta, perché si possa vivere in queste realtà.
Un aspetto molto importante legato alle risorse del PNRR è quello della digitalizzazione. Se noi avremo la banda larga, ultra larga o il 5G in tutte le realtà, anche quelle più decentrate, sarà possibile, come abbiamo visto durante il lockdown, lavorare anche da casa e quindi potranno esserci dei lunghi periodi di residenza anche in questi luoghi”.
Legge Erp
Ceccarelli interviene anche rispetto alla bagarre scoppiata in consiglio regionale sulla legge Erp.
“Siamo di fronte ad una grande operazione di disinformazione di massa da parte della Lega per quanto riguarda la necessità di modificare la legge sulle case popolari, che deve essere fatta a seguito della sentenza della Corte Costituzionale. Mi verrebbe da dire che prima hanno creato il problema e poi hanno cercato di cavalcarlo in maniera ideologica.
In sintesi cos’è successo: a seguito di leggi vessatorie, che hanno tentato di approvare in Lombardia e in Abruzzo, la Corte si è pronunciata dicendo che non ci possono essere degli articolati che sono discriminatori e minano il principio di eguaglianza che la nostra Costituzione tutela.
Non è quindi possibile avere delle soglie di accesso alle graduatorie che vengono fatte dai comuni per poter avere successivamente le case popolari, ma semplicemente possono esserci dei punteggi, magari premiali, anche in base alla residenza in Toscana ma che non siano eccessivi e che non creino discriminazioni.
Dunque ci siamo approcciati a modificare la legge che contiene una soglia e abbiamo pensato a un’ulteriore premialità per chi risiede da anni in Toscana, su cui c’è stata una convergenza anche da una parte dell’opposizione. La Lega ha tuttavia presentato oltre 2000 emendamenti facendo ostruzionismo, fingendo in questo modo di difendere i cittadini italiani come dicono come dicono loro da dal problema che loro stessi hanno creato”.