Tassa di soggiorno, MoVimento 5 Stelle Arezzo: “i conti non tornano”

Il MoVimento 5 Stelle aretino: “In primis, nel metodo: una delibera imposta senza coinvolgere nessun interlocutore. In secundis, nei numeri: le entrate per la tassa di soggiorno ci dicono che siamo tornati ai livelli pre-covid per intenderci, ma poiché sono dati fino al 2022, non abbiamo strumenti per dire come sia andato il 2023, e dando credito alle parole dell’ assessore al turismo secondo cui è stato un anno migliore, dubitiamo fortemente che le entrate possano essere raddoppiate.

Durante la Città del Natale abbiamo sentito parlare di oltre un milione di presenze, ma adesso che sono state presentate le presenze alberghiere in città nel 2023, qualche dubbio sorge. Per la precisione si parla di 80.000 presenze durante la manifestazione e 240.000 in tutto il 2023, quindi siamo ben lontani dalla stima fatta circa i partecipanti alla Città del Natale.

A fronte di questi dati l’amministrazione comunale cosa fa? Raddoppia improvvisamente la tassa di soggiorno! Già le tempistiche sono pessime, infatti a fine marzo non si può decidere un cambiamento così importante che entrerà in vigore a maggio, penalizzando di fatto le strutture ricettive e quindi il turismo in città.

Purtroppo siamo ormai abituati a questo tipo di gestione, lo abbiamo visto in molti altri casi, come per esempio la chiusura di via Fiorentina senza aver prima parlato con il quartiere coinvolto; il via libera ai lavori per l’installazione di un’antenna per la telefonia in via Sicilia a due passi dalle abitazioni, senza nessuna informazione preventiva fornita ai residenti. E’ ormai chiaro che  questa amministrazione non gradisce il confronto né con la popolazione né con gli imprenditori. 

Ma anche la scelta di caricare così tanto questa imposta ci sembra poco razionale. Dai numeri precedenti, infatti, risulta evidente come la maggior parte del turismo è mordi e fuggi, giornaliero, che è quello meno appetibile per i territori e, invece che penalizzare quello, si disincentiva il turismo lento.

Proprio per questa ragione la tassa di soggiorno è una delle tasse più inique che ci siano, infatti già le strutture alberghiere pagano le bollette, l’IMU, la TARI e tante altre imposte, quindi l’utilizzo dei servizi da parte dei turisti è già compreso. Invece, chi viene con il proprio mezzo (auto o camper) o con il pullman, potrebbe scegliere di venire ad Arezzo, portarsi un panino da casa e non consumare nulla in città o pochissimo, rispetto all’inquinamento e ai disagi che porta al territorio. Il sindaco ha affermato che parte del ricavato andrà anche alla pulizia delle strade e alla raccolta dei rifiuti, ma quelli sono servizi già abbondantemente pagati dagli aretini. Sorge quindi il dubbio su come effettivamente  vengano utilizzate le nostre tasse.

Arezzo, pur con alcuni cenni di risveglio sul turismo, sconta già un ritardo abissale nei confronti delle realtà vicine, per esempio Cortona, e per promuoversi non trova nulla di meglio di una pubblicità negativa come l’aumento scriteriato della tassa di soggiorno.

Al contrario, dovremmo introdurre il pagamento di ticket a tutti i bus e i camper che entrano in città, come peraltro già avviene in altri comuni. Dovremmo incentivare l’utilizzo del mezzo pubblico al posto di quello privato, invece dov’è che si va a colpire? Come sempre dagli unici che pagano sempre!

La conclusione è semplice e senza tanti giri di parole: questa amministrazione ha deciso di “fare cassa” con la tassa di soggiorno. È una decisione esclusivamente politica e non si giustifica con le parole pronunciate dal sindaco secondo cui i visitatori sono raddoppiati”.

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