Tensioni in Giostra: se ne parla in Consiglio comunale. Convocato comitato speciale sull’ordine e la sicurezza pubblica
Nella foto: il palco d’onore dell’ultima edizione della Giostra del Saracino con le autorità
Le prime interrogazioni nell’odierno Consiglio comunale sono state presentate dai consiglieri comunali Roberto Cucciniello di Fratelli d’Italia e Vittorio Giorgetti della Lega e hanno avuto per oggetto i fatti accaduti durante la Giostra del Saracino del primo settembre. Per Cucciniello “a causa di quanto successo durante lo svolgimento del corteggio storico, l’ultima è stata una delle edizioni organizzativamente meno riuscite. Da alcuni anni tuttavia, quartieri, figuranti e addetti ai lavori hanno già rilevato problematiche e criticità che si reiterano durante quella fase. Dopo di che, quest’anno, fatti molto gravi hanno leso la città e i valori della rievocazione. Tutti siamo chiamati al senso di responsabilità, calore e sana competitività non devono degenerare. Quali misure s’intende adottare per preservare la Giostra da tali episodi e non comprometterne la bellezza, il fascino e l’onorabilità? Ricordo che al corteggio partecipano 30 cavalli bardati e si tratta inevitabilmente di animali sottoposti a stress che possono avere reazioni imprevedibili. Basterebbe questo per giustificare un appello a comportamenti corretti di pubblico e partecipanti”.
Vittorio Giorgetti è partito da un episodio che lo ha coinvolto personalmente durante la domenica dell’estrazione delle carriere, “quando in via Bicchieraia mi sono imbattuto in un cavallo legato a un portone ed esposto completamente al sole. Immagino non fosse lì da molto ma, tant’è, mi sono permesso di farlo notare, chiedendo ad alcuni figuranti di spostarlo. Sarebbero bastati pochi centimetri per riposizionare il quadrupede in un punto più confortevole. Questo gruppo di figuranti ha reagito con atteggiamento ironico e goliardico finché tra i vari sorrisi è emersa la replica di uno di loro, peraltro rappresentante nominato del Comune nelle istituzioni giostresche: ‘spostalo te’. Se la cosa fosse accaduta a un turista con dimestichezza con i social media, credo che avremmo dovuto fronteggiare un video, virale nell’arco di poche ore, con conseguente brutta figura per la città. Pur riconoscendo che gli equidi utilizzati durante la Giostra godono di sempre maggiore attenzione grazie a specifici protocolli di tutela, chiedo al sindaco se l’amministrazione comunale ha approntato tutte le misure che attengono al trattamento dei cavalli durante ogni momento previsto dal programma. Quali provvedimenti possono essere adottati per evitare atteggiamenti manifestamente inadeguati che rischiano di compromettere mediaticamente la città e la Giostra? Quali riflessioni possono essere fatte sui criteri di nomina dei rappresentanti del Comune per evitare che esclusive considerazioni politiche guidino le scelte e compromettano l’indipendenza del mondo della Giostra”?
“Proprio stamani – ha replicato il sindaco Alessandro Ghinelli – sono stato convocato dal prefetto per partecipare a un comitato speciale sull’ordine pubblico e la sicurezza riunito a seguito dei fatti accaduti durante la Giostra. Al momento, dunque, ho pochi elementi per rispondere alle interrogazioni e mi devo limitare a qualche considerazione di carattere generale: innanzitutto dobbiamo sempre estrapolare e distinguere i comportamenti individuali dal quartiere in sé che non può essere considerato responsabile ‘oggettivamente’. Su quali misure adottare sono necessarie invece attente riflessioni: il rettore, durante il corteo, potrebbe sfilare insieme ai figuranti per permettere un suo maggiore controllo sugli stessi. È un esempio ma non basta: non possiamo trascurare il problema delle condizioni psico-fisiche di chi partecipa al corteggio. È molto più facile, per chi non è sobrio ma ha assunto sostanze stupefacenti e dosi eccessive di alcol, dare luogo a intemperanze. In merito all’interrogazione di Giorgetti posso invece dire che un ulteriore protocollo verrà approvato a breve proprio per garantire la sicurezza e il benessere dei cavalli al di fuori della piazza, durante momenti quali bollatura o giuramento”.
Giovanni Donati con due interrogazioni ha chiesto chiarimenti sulle problematiche dei ponti da abbattere lungo le strade vicinali: “la prima demolizione è in corso e sarà seguita da altre 30, sempre all’altezza dei torrenti colpiti dall’alluvione del 2019. È necessario limitare i disagi per i cittadini e chiediamo dunque quali impegni si sente di garantire l’amministrazione comunale per intervenire sulle strade vicinali anche tramite la realizzazione di viabilità alternative. Inoltre, quanto può contribuire economicamente il Comune per queste ultime o per un nuovo ponte alleviando l’onere per i cittadini”? La seconda interrogazione ha stretto il focus sul caso specifico della strada vicinale del Riolo “dove la demolizione del ponte sul torrente è già cominciata. La limitrofa strada vicinale è stata parzialmente adeguata dal consorzio Alto Valdarno ma presenta ancora in un punto un evidente restringimento di carreggiata fino a un metro e 75 che non consente il passaggio di un camion ma soprattutto di un mezzo di soccorso. Chiediamo di intervenire subito sulla suddetta strada e che quest’ultima sia poi acquisita al patrimonio comunale così che sia l’amministrazione comunale in prima persona a doverla asfaltare liberando i frontisti dalle spese”.
L’assessore Alessandro Casi: “ho partecipato a una conferenza dei servizi e ho dovuto prendere atto dell’impossibilità di ricostruire il ponte a Ca’ de Frati. La richiesta dell’amministrazione comunale è sempre stata quella di approntare un percorso alternativo adeguato. Allo stesso tempo i tecnici del consorzio mi hanno detto che la strada vicinale si restringe sì, ma non a uno e 75 ma bensì a una larghezza che resta comunque superiore ai due metri. Il Comune è inoltre impegnato in un dialogo a 360 gradi con parlamentari del territorio e consiglieri regionali per trovare una soluzione che passi anche da un incontro ufficiale con il prefetto. In merito alle spese che possiamo affrontare sulle strade vicinali, la materia è disciplinata ancora da un regio decreto che stabilisce che il Comune può contribuire per una quota variabile tra il 20, se la vicinale è a uso esclusivamente privato, e il 50% della spesa che i frontisti devono sostenere”.
Marco Donati ha chiesto chiarimenti sull’eventuale accordo intervenuto tra le società Coingas e Alia. “Ci preoccupano alcune notizie apparse negli ultimi giorni, specialmente quella che riporta il trasferimento da Estra ad Alia di 200 dipendenti. Interviste di esponenti del management di Alia confermano questo travaso, inserito in un processo articolato di rinnovamento della gestione dei servizi pubblici regionali che dovrebbe sfociare nella oramai famosa multiutility. Sono davvero intervenuti questi patti parasociali tra Coingas e Alia che coinvolgono Estra? Se quest’ultima si diluisse in un’altra società, come verrebbero garantite la governance aretina e la tutela delle partecipazioni comunali? Il 27 ottobre 2022 in quest’aula, il sindaco garantì il coinvolgimento del Consiglio Comunale in ogni passaggio di questa operazione. Per adesso ci passa tutto sopra e corriamo il rischio di trovarci qui solo a registrare la perdita di un patrimonio appartenenti ai cittadini di Arezzo”.
“Il 30 luglio 2024 – ha ricordato l’assessore Alberto Merelli – l’amministratore unico di Coingas ci ha informato sulla situazione che si era venuta a creare in alcune partecipate di Estra, in particolare sui 170 dipendenti di Estra Clima in procinto di passare ad Alia. L’amministratore si è dichiarata contraria a questa operazione e ha dato incarico a un legale per procedere con le relative contestazioni. Questo accadeva il 30 luglio, non credo ad agosto ci siano stati sviluppi, per cui acquisiremo ulteriori dettagli dall’amministratore unico e chiederemo che intervenga in Consiglio Comunale per dare a tutti le necessarie delucidazioni. Sulla multiutility il Comune non ha preso alcuna decisione in merito. Un’operazione di questo genere va ponderata e supportata da una serie molto attenta di valutazioni vista la natura e l’entità del soggetto di cui si profila la costituzione”.
Andrea Gallorini e Piero Perticai hanno chiesto quali soluzioni possono essere adottate per abbellire la rotonda di Rigutino così come accaduto per altri analoghi svincoli. “Un atto d’indirizzo approvato all’unanimità da questa assemblea ha chiesto proprio genere di interventi nel rispetto dell’identità territoriale e della storia locale. Ricordo che quella di cui stiamo parlando è la prima rotatoria che s’incontra nel Comune venendo dalla strada regionale 71, in sostanza un biglietto da visita. La soluzione potrebbe essere la riproduzione della statua romana del dio Silvano, principale reperto archeologico rinvenuto a Rigutino negli anni Venti del Novecento”.
L’assessore Alessandro Casi: “ben venga tutto quanto riesca ad abbellire le frazioni. Devo dire che con l’assessore Francesca Lucherini abbiamo avuto un incontro con un residente di Rigutino che ci ha avanzato una proposta. Cercheremo di dare risposta concreta”.
Michele Menchetti ha chiesto se “per il palazzo Enel di via Petrarca sia stato concesso il relativo permesso a costruire e se questo contempli piani e altezze ulteriori rispetto all’attuale. Quanto posti auto del parcheggio Cadorna sono stati assegnati al proprietario del palazzo e con quale delibera di Consiglio Comunale sono stati alienati”?
L’assessore Francesca Lucherini: “il permesso a costruire è stato rilasciato l’11 marzo 2024 ma ricordo che il piano attuativo per quell’immobile era stato approvato già nel 2014. Bene, quest’ultimo prevedeva una sagoma che contemplava, grazie al tetto a capanna e al relativo piano sottotetto, un aumento dell’altezza dell’edificio. Con l’attuale soluzione, invece, il progetto prevede un tetto piano che non supera l’altezza preesistente. Nessun parcheggio inoltre è stato coinvolto, è stata semmai ceduta una porzione dell’area Cadorna ad Enel per permettere alla società di realizzare nuove cabine a servizio del centro storico in sostituzione di quelle semi-interrate non più a norma”.