Termovalorizzatore di San Zeno, Romagnoli: “Fare chiarezza per un dibattito serio”
Azione, come detto più volte dal segretario Carlo Calenda, si propone come il partito del pragmatismo, propone di abbattere tutti i paletti ideologici che smuovono l’opinione pubblica partendo dai fatti concreti, fare politica in primis significa fare accadere le cose e amministrare con competenza.
Nell’attesa che sia disponibile la pubblicazione degli atti dell’Assemblea ATO Toscana sud del 15 giugno ed in particolare del punto dell’O.d.G. “Rimozione dal Perimetro del Servizio affidato a SEI Toscana delle parti relative alla realizzazione e gestione degli Impianti previsti dalla Gara – Approvazione dell’Accordo conciliativo con SEI Toscana finalizzato alla cessazione del contenzioso sugli Impianti di Gara – Stima del fabbisogno impiantistico di chiusura del ciclo rifiuti in ATO Toscana Sud ‐ Approvazione dell’Accordo con Aisa Impianti per la revisione delle Convenzioni di utilizzo impianti di San Zeno” e di altri atti che consentano di trattare il tema del potenziamento del temovalorizzatore di San Zeno in modo più oggettivo rispetto a quanto è stato fatto fino ad ora, vorremmo trattare due aspetti del dibattito, che potrebbero aiutare le parti a capire meglio il punto di vista di ciascuno.
Facciamo intanto chiarezza sulla terminologia da adottare
Sia i sostenitori del potenziamento, che le loro controparti parlano di termovalorizzatore da 45.000 o 75.000 tn/anno di rifiuti da termovalorizzare. E’ un modo errato di definire un termovalorizzatore, per due ragioni: in primis perché un termovalorizzatore si caratterizza per la sua potenza termica nominale misurabile in MWt. La quantità di rifiuti che un termovalorizzatore è in grado di bruciare, dipende dal Potere Calorifico Inferiore (PCI) del rifiuto: più alto è il PCI minore è la quantità (ovviamente la quantità dipende anche dalle ore di funzionamento nell’anno). Inoltre perché la quantità di rifiuti (45.000 o 75.000) è il valore massimo dei rifiuti termovalorizzabili autorizzato dalla Regione per un impianto specifico.
Modello del sistema impiantistico di San Zeno
La determinazione, con margini accettabili, dei fabbisogni di termovalorizzazione richiede l’utilizzo di un modello matematico del sistema impiantistico di San Zeno nel suo complesso; è un modello assolutamente realizzabile in tempi e costi limitati, ma per essere certificato richiede la partecipazione diretta delle competenze di AISA Impianti e della rappresentanza della “controparte”;
La disponibilità da parte di tutti di un modello condiviso non impedirebbe il dibattito basato su visioni diverse, ma lo riporterebbe su valutazione di dati oggettivi, consentendo di determinare i corretti fabbisogni di termovalorizzazione e di potenza del termovalorizzatore, in funzione dei volumi di rifiuti in ingresso ai cancelli di San Zeno.
Azione ritiene che l’Amministrazione comunale di Arezzo dovrebbe farsi carico di questa iniziativa, perché l’oggettività e la trasparenza non possono che fare bene al dibattito politico.