Ulivelli: “Lo stato in cui versa l’area Lebole dimostra incapacità di trovare soluzioni”
La Lebole fin dai primi anni 60 dello scorso secolo ha rappresentato per Arezzo la trasformazione dalla tradizione agricola all’economia industriale, grazie al BOOM economico italiano. Oggi purtroppo l’azienda per anni simbolo e vanto del territorio è la testimonianza dell’abbandono ed il degrado che accoglie tutti coloro che entrano in città sia in auto che in treno.
Dalla chiusura dello stabilimento, avvenuta nel 2002, ad oggi sono stati molti i progetti che hanno riguardato il recupero ed il riutilizzo dei volumi dell’intera area, piani urbanistici che ridisegnavano i possibili riutilizzi assegnando sempre al recupero dell’area un valore strategico per l’intera città.
Ben due piani regolatori comunali (Piani Strutturali, Piano Operativo, Regolamento Urbanistico, ecc.) si sono occupati di come indirizzare a nuove funzionalità la vecchia fabbrica, che però purtroppo è ancora lì nel degrado e nell’abbandono.
Ci si accorge del problema Area Lebole, ridotta a luogo di bivacco per abusivi e clandestini, quando fatti di cronaca occupano le prime pagine dei giornali, destando l’attenzione anche di chi per ruolo dovrebbe prevenire il degrado.
Dal momento che dopo quasi venticinque anni non riusciamo ad intravedere una soluzione ci permettiamo di sollevare alcune domande alle quali è assolutamente necessario dare una risposta:
- È stato verificato l’impatto del costo delle opere viabilistiche previste dal piano urbanistico in relazione alla fattibilità economica degli interventi di recupero?
- È stata valutata ed attualizzata la realizzabilità economica e tecnica delle destinazioni previste dal piano urbanistico vigente?
In conclusione riteniamo che solo la stretta e fattiva collaborazione tra l’Amministrazione Comunale e la Proprietà possa mettere le basi alla soluzione del problema di quella area che ha rappresentato l’emancipazione per molti aretini, ma che oggi dimostra l’incapacità, dei vari soggetti coinvolti, di trovare soluzioni.
Gianni Ulivelli – Italia Viva Arezzo