“Valorizzare il ruolo delle donne protagoniste della Resistenza”, l’appello delle Donne Dem

Le donne hanno rappresentato una componente fondamentale per il movimento partigiano, cui hanno partecipato attivamente già a partire dall’8 settembre 1943, data in cui venne firmato l’armistizio che segnò l’inizio della Resistenza. Sono state più di 70.000 le donne che hanno partecipato alla Resistenza, ma nel dopoguerra non ci fu il dovuto riconoscimento e la figura della donna partigiana si limitò ad essere raccontata in alcuni romanzi come “L’Agnese va a morire” od il documentario di Liliana Cavani “Le donne nella Resistenza”. Nella maggior parte le partigiane furono “staffette” a cui spettava il difficile compito di portare armi, cibo, materiale di propaganda: un ruolo che permetteva il collegamento tra i partigiani, ma i rischi cui andavano incontro erano enormi. La lotta partigiana delle donne non è stata solo una guerra contro la violenza nazifascista, ma anche una scelta di libertà, una lotta combattuta per l’emancipazione dalle discriminazioni e da ogni forma di subalternità sociale e culturale. Tra le partigiane troviamo molte donne che poi sono state elette nell’Assemblea Costituente, la cui presenza ha fatto della nostra Costituzione uno straordinario strumento democratico, innovativo e tutt’ora moderno: pensiamo agli articoli che riguardano il lavoro ed i diritti sociali. La Carta è tutt’ora in grado di guidarci nell’affrontare la grave situazione di crisi sociale che stiamo vivendo. Le donne candidate nell’Assemblea Costituente furono 226, ma su 556 Deputati le donne elette furono 21.

La Conferenza Provinciale Donne Democratiche propone a tutte le Amministrazioni Locali della nostra provincia di ricordare e valorizzare le donne partigiane e costituenti, a partire da due donne la cui azione e ruolo politico ed istituzionale hanno profondamente inciso nella politica italiana, sia per i contenuti del loro lavoro che per la loro indiscussa autorevolezza. Ci riferiamo a NILDE IOTTI, parlamentare per 44 anni e prima donna eletta alla Presidenza della Camera dei Deputati e TINA ANSELMI, prima donna Ministra al lavoro e Politiche sociali, Ministra firmataria della legge sulla parità salariale, sulla istituzione del SSN e Presidente della Commissione di inchiesta sulla P2.                

La Conferenza delle donne propone alle Amministrazioni Locali della nostra provincia di intitolare a queste due donne uno spazio o luogo pubblico, al fine di valorizzarne il ruolo politico ed istituzionale, la loro competenza e forza che le ha rese e le rende ancora punti di riferimento per il pensiero e l’azione odierna delle donne, nonché tramite loro sostenere il riconoscimento del valore e del lavoro politico, istituzionale, sociale ed economico di noi donne.    

Articoli correlati