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giovedì | 24-04-2025

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Zone rosse Arezzo in via di ridefinizione. Scapecchi su crossodromo: “Tante firme da fuori”. Il cavallo di Aceves sul sagrato di San Francesco

Consiglio comunale di Arezzo. La prima interrogazione è stata presentata dalla consigliera comunale Valentina Sileno che ha messo in evidenza come “la legge che regola il cosiddetto daspo urbano non sia attualmente applicabile in aree che sono interessate da episodi di violenza. Mi riferisco a quelle centrali di piazza della Badia e strade limitrofe. Il perimetro di applicazione può dunque essere ampliato dall’amministrazione comunale e in che tempi?”

Il sindaco Alessandro Ghinelli ha precisato che “è in corso presso la prefettura una discussione proprio sulla ridefinizione delle zone rosse, quelle dov’è possibile emettere il daspo con procedure più rapide. Dunque, presto parleremo anche delle aree a cui fa riferimento l’interrogazione, e non solo, con l’intento di estendere il perimetro di applicazione della misura. Dopo di che, in accordo con la prefettura, procederemo conseguentemente a modificare il regolamento di polizia urbana”.

Michele Menchetti ha chiesto chiarimenti sul parco dell’anfiteatro, “di cui è stata riaperta una piccola porzione, quella con accesso da via Margaritone. Chiedo se e come il Comune abbia contribuito a tale soluzione e quando potremo invece parlare di riapertura totale, compensando altresì la perdita del patrimonio arboreo”.

L’assessore Alessandro Casi: “l’azienda partecipata Aisa impianti ha contribuito con gli arredi per una cifra di circa 10.000 euro. Per la parte del parco con ingresso da via Crispi, il polo museale toscano ha avviato la procedura per l’affidamento dei lavori di sistemazione”.

Giovanni Donati è tornato sul bando relativo alla pista di motocross a Ponte alla Chiassa: “558 firme di cittadini stanno a dimostrare preoccupazione per gli sviluppi della vicenda. Viene richiesto di ritirare il provvedimento e congiuntamente l’avvio di un percorso partecipativo per l’individuazione di un sito alternativo per il crossodromo”.

L’assessore Federico Scapecchi: “ho preso conoscenza della petizione solo ieri, visto che era indirizzata a sindaco e presidente del Consiglio Comunale. Un tempo tuttavia sufficiente per accorgermi che un terzo delle firme non sono di cittadini di Ponte alla Chiassa o Giovi, 44 provengono da fuori Comune, una da Prato. Tempo fa sono stato a un’assemblea pubblica, insieme ad alcuni tecnici comunali, e lì ho sentito persone che invece si lamentavano della presenza di chi non proveniva dalle frazioni coinvolte. Al di là di questo spunto, voglio precisare che prima dell’uscita del bando ho parlato con i rappresentanti di una polisportiva che avevano manifestato interesse per l’impianto. In secondo luogo, le preoccupazioni per la salvaguardia dell’area limitrofa e per l’inquinamento ambientale e acustico sono parte integrante del bando cosicché il relativo progetto con ogni probabilità sarà sottoposto a valutazione d’impatto ambientale, elemento che dovrebbe rappresentare una tutela sostanziale. Mi fa inoltre piacere leggere nel bando la necessaria attenzione che il futuro gestore dovrà riservare ad attività a favore di giovani, anziani e diversamente abili, di fatto quanto richiesto nella petizione. In quell’occasione pubblica ho infine preso l’impegno, una volta che avremo proposte sul tavolo e a prescindere dalle valutazioni tecniche della commissione, di illustrare eventuali progetti a una nuova assemblea prima di portarle in giunta. I firmatari della petizione potranno dunque espriemrsi. Voglio rassicurare ancora una volta che aprire un bando non significa arrivare all’aggiudicazione: l’amministrazione comunale non rinuncia alla sua discrezionalità ed eventualmente a esercitarla, valutando ogni decisione anche in termini di opportunità e convenienza”.

Alessandro Caneschi è tornato “sul cavallo di Aceves donato dall’artista messicano sei anni fa alla città. Sembrava che quest’opera d’arte fosse diretta ad Agrigento e invece è ancora abbandonata in via Tagliamento in condizioni indecorose. Quando si concretizzerà l’ipotizzato trasferimento dell’opera in Sicilia? Ci sarebbe anche un’altra statua, ‘San Francesco e la lupa’ di Venturino Venturi, rimossa da piazza Saione in vista dei lavori della piazza mai cominciati”.

Analoghe domande ha posto Marco Donati: “il ‘Cavallo della croce’ deve trovare una collocazione adeguata. L’opera ha un valore ovviamente estetico e artistico ma se vogliamo anche economico”.

Il sindaco Alessandro Ghinelli: “il ‘Cavallo della vera croce’ di Aceves è stato donato ad Arezzo quando ancora era installato nel sagrato di San Francesco, con la mostra dedicata all’artista ancora in corso. È stato tolto e spostato nella sede della manutenzione quando quello spazio è servito a ospitare il ‘Giglio blu’, l’installazione di Mimmo Paladino, e a seguire le opere di Fabio Viale. Ben sapendo comunque che la sua collocazione ideale restava lo spazio prospicente la chiesa di San Francesco e a tal fine abbiamo avviato un’interlocuzione con la soprintendenza. A febbraio di quest’anno è stato rimontato in vista del suo trasferimento temporaneo ad Agrigento, che non si è poi materializzato. Aceves, che ha in corso una mostra personale a Piazza Armerina, ne ha chiesto poi la restituzione provvisoria, per esporre l’opera alla villa romana del Casale. Al netto del fatto che andremo incontro a questa volontà dell’artista, confidiamo di concludere il dialogo con la soprintendenza per rimontare il cavallo sul sagrato di San Francesco. A suo tempo sorse qualche dubbio per la stabilità dell’opera, visto che il sito è ‘vuoto’ e si configura come una sorta di ‘tettoia’ sopra gli scavi archeologici. Confido comunque in una soluzione positiva”.

Alessandro Casi ha ricordato che “piazza Saione è interessata da lavori che la coinvolgono nella sua totalità e dunque l’opera di Venturi sarebbe adesso d’intralcio. È custodita in ottime condizioni e al temine del percorso vi troverà ancora collocazione”.

Due le opere strategiche su cui si sono soffermati Francesco Romizi e Alessandro Caneschi. Il primo ha sottolineato per i lavori tra via Fiorentina e la tangenziale urbana “i ritardi, i danni economici che subiscono cittadini e operatori, la lievitazione dei costi e un Consiglio Comunale aperto del luglio 2024 a questo punto inconcludente e inutile. Prendo atto semmai che il 27 marzo l’assessore Marco Sacchetti, in questa sede, ha citato la seconda metà di aprile come data in cui i lavori sarebbero dovuti ricominciare. Non mi pare che stia accadendo. La superficialità e il pressappochismo inducono a nutrire dubbi su questo annuncio. Come si spiega il ricorso a una nuova variante dopo le tre già adottate?”

Il secondo ha richiesto chiarimenti “sul ripristino dell’area, in termini di decoro, sicurezza e igiene, di via Fabio Filzi, interessata dal fallito cantiere della nuova sede della PM. Il soggetto proprietario sembrerebbe avere chiesto di ritirare l’ordinanza del Comune, emessa in sede di autotutela, per una lamentata illegittimità. Quali azioni l’amministrazione, a questo punto, intende mettere in atto per il ritorno a condizioni adeguate?”

Giovanni Donati ha chiesto chiarimenti sul bando per l’alienazione degli ex macelli comunali. “Atam, ad esempio, spende 50.000 euro di affitto per la sua sede attuale, perché non spostarla proprio negli immobili in oggetto? E ancora: perché non destinarli a uso pubblico? Non è il caso di ritirare il bando attuale?”

L’assessore Alberto Merelli: “l’immobile è oggetto di vendita dopo essere stato dichiarato inagibile più di dieci anni fa e verosimilmente chi lo acquisterà dovrà procedere a demolizione e ricostruzione. Si tratta di 300 metri quadrati per cui risulta innanzitutto inutilizzabile per servizi come asili o centri per anziani che necessitano di superfici molto più vaste. La stessa Atam, che paga un affitto di 32.000 euro per una struttura più grande, lamenta semmai mancanza di spazio. Da quando ricopro l’attuale incarico di assessore non ho ricevuto alcuna richiesta o manifestazione d’interesse da parte di enti pubblici, neanche dal più vicino al luogo di cui stiamo parlando: la Asl. A cui peraltro, quando ha espresso le sue esigenze, abbiamo concesso l’utilizzo di spazi in comodato gratuito. Ricordo che ad aprile 2024 il Consiglio Comunale ha approvato una delibera che contempla tale alienazione per cui stiamo dando applicazione a un atto formale. Non mi pare che in quella sede ci sono state chissà quali prese di posizione. Il bando non verrà ritirato”.

Andrea Gallorini ha evidenziato “i ripetuti allagamenti nella frazione di Vitiano in alcune strade comunali che non sono usate solo dai residenti ma anche da numerosi mezzi sanitari che vanno all’ospedale della Fratta. A ogni pioggia si reiterano disagi e impraticabilità per chiunque vi transiti. Occorrerebbe pulire i fossi limitrofi, cosa avvenuta parzialmente e in maniera non sufficiente, a seguito di una precedente interrogazione”.

L’assessore Alessandro Casi: “il problema persiste anche nei terreni adiacenti ai fossi stessi, raggiungibili grazie a strade vicinali dove la manutenzione è a carico dei frontisti. Vedremo come poter dare un contributo a chi si farà carico di queste operazioni”.

Interventi di somma urgenza in via Albergotti per sistemare la copertura della sede della Fondazione Arezzo InTour ed evitare infiltrazioni: li ha illustrati l’assessore Alessandro Casi e comporteranno una spesa di 35.000 euro iscritta come debito fuori bilancio. La delibera è stata approvata con 18 voti favorevoli.

Respinta invece con 11 voti contrari e 4 favorevoli la mozione di Michele Menchetti sullo stop all’invio di armi in Ucraina illustrata e discussa nella scorsa seduta.

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