Ceccarelli: “I Cpr hanno fallito, pieno sostegno al Presidente Giani”

«La volontà manifestata dal Governo di cercare una soluzione alla incapacità di gestire il fenomeno delle migrazioni dal sud del mondo con la costruzione di nuovi Cpr e con l’estensione dei limiti di permanenza all’interno di questi centri fino a 18 mesi è assolutamente in accettabile e con un atto di indirizzo depositato oggi vogliamo dare tutto il sostegno possibile al presidente Giani per battersi contro questa strategia».

«Già in passato abbiamo espresso senza mezzi termini la nostra contrarietà al ricorso a queste strutture – ricorda Ceccarelli – strutture  nate con l’intento di favorire il rimpatrio di chi delinque o perde il diritto di restare in Italia, ma divenute di fatto dei veri e propri luoghi di tortura, come hanno dimostrato inchieste e reportage fatti in varie realtà italiane. Quella su cui dobbiamo intervenire con la massima urgenza è l’attuale normativa che regola la gestione dei flussi migratori in Italia, ormai superata, nata in una cornice sociale e politica lontana anni luce da quella attuale. Dobbiamo chiedere al Governo e al Parlamento che  si proceda con urgenza una riforma  organica del quadro normativo, incentrata su principi di integrazione sociale e lavorativa dei migranti. Basta con la logica emergenziale che non sta producendo l’effetto di ridurre i flussi e scarica il problema sui sindaci. Prendiamo atto che siamo di fronte ad una migrazione che deve essere gestita con canali di ingresso legali, con la programmazione e con sistemi di accoglienza umani ed efficienti, combattendo l’illegalità e chiedendo il massimo sostegno dall’Europa. Così come non ci possono essere fraintendimenti sul fatto che il Pd chiede alle autorità competenti di porre in essere ogni azione possibile per garantire la sicurezza dei cittadini e la repressione dei crimini laddove vengono commessi. Ma non bisogna dimenticare che la situazione venutasi a creare anche in alcune città toscane e che angustia i nostri concittadini è figlia delle scelte scellerate dei cosiddetti “decreti sicurezza” firmati dall’allora ministro dell’Interno Salvini, con cui si espulsero migliaia di migranti dai percorsi di integrazione nei quali erano inseriti, scaraventandoli per strada e creando purtroppo le premesse perché queste persone disperate diventassero degli sbandati, se non manovalanza per la criminalità organizzata, anziché lavoratori da inserire in quei settori che oggi stanno pagando le conseguenze di una carenza di manodopera cui non si sa come sopperire. Per questo – conclude il capogruppo Dem – diciamo che non si deve perpetuare questo sbaglio continuando ad affrontare il tema delle migrazioni con logiche e strumenti emergenziali o solo repressivi».

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