Emergenza cinghiali, Veneri: “La Regioni adotti piano di contenimento”
“Il cinghiale che ha spaccato la vetrina di una parrucchiera a Monte San Savino, mentre all’interno vi erano dei clienti, è solo la punta dell’iceberg. La situazione è da tempo fuori controllo e la Regione è rimasta immobile per motivi ideologici e politici. Come istituzioni abbiamo il dovere di intervenire e risolvere questo grave problema. Ormai è incontrollata la proliferazione di animali selvatici e, in particolare, di cinghiali che si aggirano nei paesi, nelle periferie delle città vicino alle abitazioni, nei parchi, nei giardini -sottolinea Veneri– Il problema non può più essere rimandato: servono interventi concreti, mirati ed urgenti. La Regione è sorda davanti alle tante richieste e sollecitazioni degli agricoltori della provincia di Arezzo, da troppo in attesa di interventi reali. Nelle campagne i danni per l’agricoltura sono ingenti tanto da risultare compromesse anche aree di pregio e riserve naturalistiche. Sembra che la Regione non faccia i sopralluoghi da anni nonostante le denunce presentate dal mondo agricolo. Questo sottolinea la distanza della politica di governo regionale dalla realtà produttiva rurale”.
Il problema dei cinghiali è emerso come priorità, insieme al problema dell’acqua per irrigare, anche durante l’ultimo convegno organizzato da Fratelli d’Italia e dal Consigliere Veneri nella sede della Provincia di Arezzo alla presenza del sottosegretario all’agricoltura La Pietra ed alle tre maggiori categorie che rappresentano il mondo agricolo: Cia, Coldiretti e Confagricoltura.