Dal primato per l’attuazione di GOL, alla riforma dei tirocini extracurriculari, dalla formazione basata sulle esigenze dei territori alla ricollocazione di chi è coinvolto in situazioni di crisi aziendale.
È una Toscana che non lascia indietro nessuno quella che emerge da “La Toscana del Lavoro e della formazione”, l’appuntamento dedicato alle politiche regionali per l’occupazione e la formazione svoltosi nel pomeriggio di ieri, lunedì 28 aprile, a Palazzo Strozzi Sacrati nell’ambito Festival dell’Identità toscana.
In evidenza i risultati di Garanzia Occupabilità Lavoratori, il programma di riforma delle politiche attive previsto e finanziato dal PNRR (con una dotazione di 360 milioni di euro nell’ultimo triennio per la Toscana), del nuovo Patto per il Lavoro (53,8 milioni di euro) e dei percorsi formativi finanziati con il Fondo Sociale Europeo, settennato 2021-2017, confermano la Toscana ai vertici in Italia per l’efficienza dei suoi servizi pubblici per l’impiego in cooperazione con il privato accreditato.
Le azioni si sono dispiegate attraverso il metodo della concertazione con le parti sociali all’interno della Commissione Regionale Permanente Tripartita e la sottoscrizione di “Patti territoriali”, per favorire alleanze formative volte alla rilevazione dello specifico fabbisogno formativo per meglio calibrare le esigenze presenti nei territori, diversi per vocazioni produttive.
“Quella di oggi – ha sottolineato il presidente della Regione Eugenio Giani – è stata un’occasione importante per fare il punto, anche insieme alle parti sociali, rispetto alle politiche attive del lavoro e ai percorsi di formazione che in questi anni abbiamo messo in campo, facendo ricorso a varie fonti di finanziamento. Abbiamo raggiunto risultati importanti, grazie anche alle ingenti risorse del PNRR. Ma, soprattutto, abbiamo dato forza a un metodo attraverso la concertazione e il confronto continuo con tutte le parti sociali nella costruzione delle misure. E’ stata sicuramente una scelta vincente perché è partita dal riconoscimento, doveroso da parte della politica, del ruolo dei corpi intermedi nella costruzione di politiche che riescano davvero a rispondere alle esigenze e bisogni dei territori. Voglio sottolineare un impegno particolare per il futuro. Oggi era la giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro e in Toscana c’è stata un’altra vittima sul lavoro, nelle cave delle Apuane. E’ una strage inaccettabile e tutto il Paese, a cominciare dal Governo nazionale, deve mettere il massimo impegno per affrontare questa emergenza assoluta”.
Sul valore del modello toscano ha insistito l’assessora con delega alla formazione professionale e al lavoro Alessandra Nardini, che ieri ha aperto
l’iniziativa :“Vera concertazione con le parti sociali e coinvolgimento dei territori, questo è stato il modello adottato dal nostro assessorato attraverso la Commissione regionale permanente tripartita e la sigla dei patti territori per la formazione, che ci hanno consentito di tornare a coinvolgere le parti sociali delle varie province toscane, a promuovere alleanze formative con scuole, università e Fondazioni ITS per mappare il fabbisogno formativo locale e mettere poi in campo un’offerta formativa davvero rispondente alle esigenze dei singoli territori che hanno caratteristiche e vocazioni produttive diverse”. E sulle politiche attive ha ribadito: “In questi anni siamo riusciti ad avere risorse che mai si erano viste prima su formazione e politiche attive del lavoro, sia grazie al PNRR con il programma GOL, sia grazie alle risorse sbloccate a livello nazionale dall’allora Ministro Orlando, con cui abbiamo realizzato in Toscana quello che abbiamo chiamato Patto per il Lavoro, fino alle risorse del Fondo Sociale Europeo, settennato 2021-2017. Abbiamo cercato di mettere in campo misure, bandi, diversi, che non andassero a sovrapporsi ma piuttosto che fossero complementari e ci consentissero di raggiungere quante più persone possibili offrendo varie opportunità formative, dai percorsi più brevi a quelli più lunghi, da quelli di aggiornamento delle competenze a quelli di riqualificazione, da quelli rivolti a chi deve essere inserito/a nel mondo del lavoro, alla formazione continua per chi già lavora, dai percorsi di ricollocazione collettiva per lavoratrici e lavoratori che si trovano ad affrontare una crisi aziendale a percorsi per le persone con disabilità o in condizione di particolare vulnerabilità, con equipe multidisciplinari ed una vera integrazione tra servizi pubblici per l’impegno e servizi sociali territoriali”.
E, ha precisato l’assessora, “tutto questo è stato possibile grazie alla rete regionale dei centri per l’impiego che abbiamo notevolmente potenziato, sia per quanto riguarda nuove assunzioni di personale, che investimenti su sedi e infrastrutture tecnologiche, rendendo sempre più capillari sui territori i punti di accesso ai servizi offerti gratuitamente a cittadine, cittadini e imprese”.
La riflessione dell’assessora è continuata sul tema della sicurezza sul lavoro: “Questa mattina, lo dico con grandissimo dolore, ha perso la vita nel proprio luogo di lavoro, una cava a Carrara, l’ennesimo lavoratore. Non è possibile uscire di casa per andare al lavoro e non fare ritorno a fine turno, questo non è assolutamente accettabile in un Paese che voglia definirsi civile. Ecco perché crediamo che sia importante investire sulla prevenzione a partire dalla formazione e voglio ricordare il nuovo bando, di prossima uscita, che andrà a finanziare formazione aggiuntiva rispetto a quella obbligatoria ed avrà una dotazione di 1,5 milioni di euro.
L’impegno della Regione Toscana sulle politiche per il lavoro e la formazione è stato al centro “La Toscana del Lavoro e della formazione”, appuntamento svoltosi nel pomeriggio di ieri, lunedì 28 aprile, a Palazzo Strozzi Sacrati nell’ambito della seconda edizione del Festival dell’Identità toscana.
Di seguito, in sintesi, le principali misure e i relativi esiti sul fronte dell’occupazione e sulle opportunità formative di lavoratrici, lavoratori, imprenditori e imprenditrici.
“La Toscana del Lavoro”, misure ed esiti dell’impegno della Regione

Un’immagine dell’evento “La Toscana del lavoro e della formazione”
Il primato per l’attuazione del programma GOL
Secondo gli ultimi monitoraggi nazionali aggiornati allo scorso 31 marzo, la Toscana si conferma in testa alla classifica delle Regioni italiane per l’attuazione di Garanzia occupabilità lavoratori, il programma di riforma delle politiche attive previsto dal Pnrr. Sono circa 6 su 10 le persone beneficiarie del programma che trovano un lavoro: più precisamente il 57,4%, a fronte di una media nazionale del 42%.
La Toscana è ai vertici anche per numero assoluto di beneficiarie e beneficiari presi in carico. Con l’87% del target fissato dal Ministero rispetto ad una media nazionale del 61%, sono stati 228.784 i soggetti raggiunti, ai quali sono stati erogati quasi 900 mila percorsi di politica attiva.
Formazione mirata alle esigenze dei territori
Dalle alleanze formative nate con i Protocolli territoriali sottoscritti a livello provinciale, è stato elaborato un avviso sperimentale da 3,6 milioni di euro, risorse del Patto per il Lavoro, con budget dedicato per ogni provincia toscana finalizzato al finanziamento di percorsi formativi volti a soddisfare fabbisogni formativi espressi dai singoli territori, individuati grazie al confronto tra parti sociali e istituzioni.
La formazione dei disoccupati
Dal 2023 circa 50.000 beneficiarie e beneficiari hanno partecipato a 7.200 percorsi formativi di upskilling (percorsi brevi di aggiornamento in ambito digitale, linguistico, specialistico e regolamentato) e reskilling (percorsi medio-lunghi di riqualificazione professionale legati ai settori economici territoriali). Dall’innovazione tecnologica e competenze digitali (ad es. cyber security, Big data analytics, LinkedIn marketing, personal branding and web reputation), a percorsi più “tradizionali” legati alle esigenze formative territoriali (ad es. realizzazione di scarpe su misura, registrazione del suono, operatore sala bar, tecniche di potatura, logistica di magazzino). Attivate risorse per oltre 70 milioni di euro.
La riforma dei tirocini extracurriculari per un’esperienza formativa reale e di qualità
Con la riforma, la Toscana vincola il sostegno finanziario della Regione all’assunzione della/del tirocinante da parte dell’azienda ospitante o di un’altra impresa. Il contributo regionale, a fronte di un rimborso minimo mesile che è salito da 500 euro a 600 euro, è stato aumentato da 300 a 400 euro al mese, che arriva a 600 per soggetti disabili /svantaggiati. Prevista la sperimentazione del digital badge, per la rappresentazione delle competenze acquisite con l’esperienza formativa del tirocinio. L’avviso è finanziato con 10 milioni euro a valere sul PNRR/GOL.
La ricollocazione in seguito a crisi aziendali
I percorsi di ricollocazione collettiva sono misure rivolte a lavoratori e lavoratrici in esubero sia in costanza di rapporto di lavoro, che in stato di disoccupazione, nell’ambito di emergenze occupazionali che si verificano in Toscana. L’obiettivo è una formazione finalizzata al reinserimento nel mondo del lavoro. Gli interventi sono volti a favorire la ricomposizione di vertenze a elevato impatto per l’economia locale, le filiere produttive, i posti di lavoro coinvolti con il governo dell’Unità di crisi della Regione Toscana, degli Uffici Vertenze di ARTI e della rete dei Centri per l’Impiego. Per l’attuazione delle misure sono state messo a bando complessivamente 4.737.972 euro.
Voucher per la formazione continua di lavoratrici e lavoratori e di chi da impresa
Finanziati progetti formativi e voucher per circa 4,5 milioni di euro destinati a imprenditori, imprenditrici, libere e liberi professionisti. Attualmente è aperto un nuovo bando con una dotazione di 3 milioni di euro.
Finanziata inoltre una misura sperimentale di formazione attraverso la tecnica del mentoring per imprenditrici e libere professioniste, che si aggiunge al finanziamento della formazione propedeutica alla certificazione di genere delle imprese.
In tema di sicurezza sul lavoro, la Toscana continua a finanziare la formazione aggiuntiva di lavoratrici e lavoratori. Dopo un primo bando nel 2024, è in uscita un nuovo avviso con una dotazione finanziaria di 1.5 milioni di euro per formazione aggiuntiva rispetto a quella già obbligatoria per legge.
Nell’ambito della strategia S3 (Smart Specialization Strategy), è in attuazione un bando da 5,6 milioni di euro, a cui ne seguirà un altro a luglio prossimo.