Oratori, approvata in Consiglio regionale la legge per il riconoscimento e la valorizzazione della funzione sociale: ruolo educativo e aggregativo sul territorio
Il Consiglio regionale della Toscana ha approvato la legge per il “Riconoscimento e valorizzazione della funzione sociale, educativa e formativa degli oratori e delle attività oratoriali”, un provvedimento che introduce nel sistema normativo regionale strumenti volti a sostenere e valorizzare il ruolo educativo e aggregativo svolto dagli oratori sul territorio.
«Sono molto soddisfatto – commenta il capogruppo Pd Vincenzo Ceccarelli – del lavoro fatto nelle commissioni dai presidente Giachi e Sostegni, nonché dal consigliere Benucci, primo firmatario degli emendamenti che abbiamo presentato. Da questo lavoro, il primo testo proposto dalla giunta esce arricchito. Abbiamo introdotto un dispositivo chiaro nel sistema di attribuzione dei contributi: i finanziamenti regionali andranno direttamente agli enti ecclesiastici civilmente riconosciuti e alle associazioni in possesso di determinati requisiti. Con questa legge, la Regione Toscana rafforza il proprio impegno nel promuovere percorsi educativi inclusivi e nel sostenere i presìdi sociali attivi nelle comunità locali».
La legge appena approvata riconosce la funzione sociale degli oratori e delle attività oratoriali promosse da parrocchie, altri enti ecclesiastici e associazioni, con particolare attenzione al loro contributo nella formazione delle giovani generazioni attraverso percorsi educativi, anche non formali, e attività di animazione.
«Tra gli obiettivi della norma – ha spiegato la presidente della quinta commissione Cristina Giachi illustrando la legge – figurano la promozione dell’inclusione sociale, della cittadinanza attiva, della sostenibilità ambientale e del dialogo intergenerazionale, nonché la prevenzione della devianza minorile e il contrasto alla povertà educativa, fenomeni acuiti negli ultimi anni dalle crisi economiche e sociali».
Il testo prevede inoltre la sottoscrizione di un protocollo d’intesa tra Regione Toscana e Regione Ecclesiastica Toscana (RET), che disciplinerà il coordinamento tra le istituzioni e definirà le modalità di consultazione e raccordo tra RET e le strutture regionali competenti in materia di politiche giovanili. Il protocollo includerà anche l’istituzione di un tavolo permanente di confronto, azioni per la formazione degli operatori e criteri per l’assegnazione delle risorse.
Inoltre, viene prevista la possibilità di promuovere attività rivolte al mondo dell’infanzia, dell’adolescenza e dei giovani, anche caratterizzate da una specifica rilevanza sociale ed educativa, realizzate dagli enti delle altre confessioni religiose con le quali lo Stato ha stipulato un’intesa ai sensi dell’articolo 8 della Costituzione.
La legge introduce specifiche misure di sostegno finanziario, con la possibilità di accesso a contributi tramite bandi rivolti a enti ecclesiastici e associazioni che svolgano attività oratoriali documentate da almeno cinque anni. I progetti ammessi a contributo potranno riguardare attività educative, culturali, sportive, di inclusione e recupero sociale, ma anche interventi infrastrutturali sugli spazi destinati alle attività.
È previsto infine un impegno finanziario regionale pari a 300 mila euro annui per il triennio 2025-2027, con la possibilità di destinare fino al 20% delle risorse alla realizzazione di progetti regionali di formazione e supporto coordinati dalla RET.