Aggressioni in sanità, Psicologi Toscana: “Prendersi cura di chi cura significa proteggere diritto alla salute”

La presidente dell’Ordine Gulino e la Giornata contro la violenza sugli operatori sanitari e sociosanitari: “Durante la pandemia intorno agli operatori sanitari e sociosanitari c’è stata tanta solidarietà, ma le violenze e le aggressioni sono ancora tragicamente presenti”. “Prendersi cura di chi cura significa proteggere il diritto alla salute di tutti: salute fisica e anche psicologica, perché i due aspetti non possono essere scissi. Durante la pandemia intorno agli operatori sanitari e sociosanitari c’è stata tanta solidarietà, ma le violenze e le aggressioni sono ancora tragicamente presenti: non dobbiamo dimenticare il valore dell’impegno di chi si occupa della nostra salute e dobbiamo coltivare il rispetto verso chi ogni giorno è in prima linea per il benessere della collettività”.
A dirlo è Maria Antonietta Gulino, Presidente dell’Ordine degli Psicologi della Toscana, in occasione della Giornata Nazionale contro la Violenza sugli Operatori Sanitari e Sociosanitari.
“La violenza nei confronti di chi lavora nei reparti, negli ambulatori, al pronto soccorso, in tutti i contesti di ambito sociosanitario è un fenomeno inaccettabile che mina l’intero sistema di assistenza. Essere aggrediti, talune volte fino a perdere la vita mentre si dedica il proprio tempo al bene degli altri è davvero un tragico paradosso. È fondamentale – dice Gulino – rafforzare le reti di supporto, fare formazione del personale e campagne di sensibilizzazione mirate, adottare strategie efficaci e garantire ambienti sicuri per tutti i professionisti della salute”.
“La tutela del lavoro sanitario – spiega la presidente dell’Ordine degli Psicologi della Toscana – è una responsabilità collettiva. Servono azioni concrete per proteggere chi, con dedizione e competenza, si prende cura della nostra salute ogni giorno”.