Arezzo fra i 6 centri regionali per la diagnosi e cura della fibromialgia
C’è anche Arezzo fra i 6 centri toscani nei quali la Regione ha avviato il progetto regionale per la diagnosi e cura della Fibromialgia. Il progetto è stato esteso anche su Grosseto ed è al momento in una fase sperimentale, tesa a raccogliere dati clinici e individuare le persone con sindrome fibromialgica. L’attivazione del progetto ad Arezzo è iniziata nel maggio 2024 e nel prossimo dicembre verrà fatto un primo bilancio relativo ai primi sei mesi di attività.
La fibromialgia è una malattia cronica che in Italia colpisce il 2-3% delle persone soprattutto donne in età adulta: ad Arezzo e provincia si stima pertanto che siano circa 6000 le persone con tale malattia.
Ma cosa è la fibromialgia? «È una malattia cronica caratterizzata da dolori muscolari diffusi senza segni clinici e laboratoristici di infiammazione – spiega la dr.ssa Lara Storri, Direttrice UOSD Reumatologia Ospedale Arezzo – e ai quali si affiancano spesso altri sintomi come stanchezza e affaticamento, disturbi del sonno e della memoria e difficoltà di concentrazione. Proprio per l’assenza di specifici elementi diagnostici, la Fibromialgia richiede un approccio multidisciplinare, costituito da specialisti come il Reumatologo, lo Psicologo, il Fisiatra, il Fisioterapista, l’Algologo e più recentemente dall’intervento della Medicina Integrata (omeopatia, fitoterapia, agopuntura) che rappresenta la vera novità di questo progetto regionale con l’arricchimento di questo nuovo approccio terapeutico non farmacologico».
«Non c’è una terapia medica specifica – prosegue la dr.ssa Storri –. I trattamenti attuali si basano sostanzialmente sulla somministrazione di farmaci sintomatici e sull’attività fisica adattata (AFA). Importante è inoltre la terapia cognitivo-comportamentale svolta dallo psicologo il cui compito è quello di aiutare il paziente con fibromialgia a capire l’origine del dolore per imparare a gestirlo e controllarlo. Infatti alla base della Fibromialgia si ritiene ci sia un forte stress psicologico causato da situazioni personali, come un lutto, un trauma, disagi familiari, lavorativi e sociali. È per questo che l’intervento dello psicologo risulta importante e determinante, anche se non sempre compreso appieno dal paziente. Conoscere il motivo scatenante dei propri dolori muscolari è, invece, fondamentale per imparare a tenerli sotto controllo».
«Purtroppo prima di arrivare al Reumatologo, a volte, le persone con fibromialgia percorrono le strade più diverse spesso sottovalutando i sintomi e ricorrendo all’automedicazione – conclude la dr.ssa Storri -. È invece importante rivolgersi in primis allo specialista Reumatologo che è la figura medica più indicata per questo tipo di malattia cronica».